Saturday, July 30, 2005
tutti pazzi per la fica

sei dentro o non saprai mai cosa significa essere uno sguardo
Questa notte o mai. Ti è sfuggita la notte scorsa, questa notte no. È a mezzanotte, alla mezzanotte delle città occidentali, alla mezzanotte di ciascuna città, a mezzanotte, variando il fuso orario, alla mezzanotte di ogni cittadino abbonato scocca l’ora, si spalanca il server, si spalanca l’accesso, si spalanca lei. Sei tornato, Andrea, non vedevi l’ora. Eccola di nuovo, la goccia perfetta della notte. Un miraggio liquido. Quando sei dentro, quando hai digitato sulla tastiera l’indirizzo riservato, quando hai convalidato con la tua username, con la tua password , c’è la goccia, tremolante, in procinto di staccarsi. Hai spento tutte le luci, hai abbassato le tapparelle, hai chiuso la porta a chiave, hai spento il telefonino, hai chiuso fuori il fuori, potrebbe scoppiare anche una guerra nucleare e non te ne importerebbe di meno, affari terrestri. Quello che guadagni lo spendi tutto qui, ti senti un privilegiato, un illuminato, poveri e stolti umani là fuori, in discoteca, chiusi nei cinema, nelle abitazioni, nelle discoteche, nei problemi, nei figli, nelle famiglie. Ma arriverà anche per loro, prima o poi finiranno tutti qui, un giorno. Il buio della stanza inghiotte le cose, l’intermittenza delle lucine gialle e verdi nel modem sono il pulsare del tuo sangue. Alla prima caduta della goccia ti manca il fiato, il cuore si ferma, quasi tu non potessi crederci, sei dentro anche stanotte, ce l’hai fatta un’altra volta. Una traiettoria impeccabile nella luminescenza corporea dello schermo. Ti viene voglia di toccarlo, di attraversarlo, di farti inghiottire, fai scorrere i polpastrelli sul mouse, sulla superficie del vetro che sembra fatto d’acqua. Ti senti il padrone del mondo, un misto di felicità assoluta e paura assoluta, può succedere di tutto. Le ore del giorno che ti separano da questo momento non passano mai, le giornate sono diventate un countdown interminabile. La vita non è più la stessa, questo posto è una droga, e non c’è droga più potente. La prova dell’esistenza, dell’inesistenza dell’anima. E del corpo. L’ossessione non ti abbandona mai. Lei non ti abbandona mai. Da lei non ci si salva più. Basta vederla una volta, e tutti gli attimi sarà la tortura degli attimi in cui non la vedi. La cerchi sempre. La cerchi ovunque. Nei cartelloni pubblicitari. Nelle riviste. Nei film porno. Nelle persone all’oscuro. Ovunque scorgi le sue tracce, i suoi indizi. Lei si diffonde. Di giorno in giorno qualcosa si espande. Nessuno se ne accorge ma è così. Ma adesso sei di nuovo qui. Nel rettangolo sconfinato dello schermo, appena entrato, ecco, dal vertice azzurro di una bolla laterale la goccia va giù, fluida ma quasi al rallentatore, a infrangersi sulla superficie illuminata di un’unghia smaltata di rosso, il suo alluce. La goccia è il logo, la sicurezza di essere dentro, di essere vivi. Poco dopo aver immesso la password scende la goccia, garanzia dell’impossibile, dell’accesso del tuo sguardo nell’essenza del mondo. Che ora, grazie a lei, è possibile. Lei esiste per te. Vagina’s World è un sito a forma di vagina. Non sapresti definirlo bene, per definirlo bisogna esserci, o sei dentro o sei fuori, o sei dentro o non saprai mai cosa significa essere uno sguardo. Un sito vivente, una vagina vivente. La vagina d’ingresso è quella di Mistress Lorraine. Una vagina immensa. Una vagina congestionata, divaricata, riempita da migliaia di accessi riservati. Qualsiasi stanza, all’interno della vagina vivente, è composta da un labirinto organico di stanze, una scatola magmatica e assorbente di doppi fondi senza fondo. La tua mente si lascia tentare, non potrebbe farne a meno, non saresti lì, non saresti.
Lei ti guarda negli occhi, in qualche modo, ti asseconda. Lasciati andare. Vai dove vuoi. Puoi andare dove senti di andare. Vai dove ti porta lei, che scruta dentro di te che scruti dentro di lei. Lasciati inondare dal suo abisso, diventa l’abisso. La stanza della succhiatrice. La stanza anale. La stanza della catena di montaggio. La stanza delle ragazze che fanno le seghe negli ascensori. La stanza della vagina bagnata. La stanza delle fidanzate bugiarde, che puoi vedere fin dentro il buco del culo ancora palpitante, dischiuso, nascosto dalla bugia, mentre varcano la soglia della loro casa e dicono ciao amore con la loro bocca, la loro lingua, la loro gola bugiarda, il loro culo bugiardo. Sei dentro quella bugia, vai avanti e indietro nel tempo alla ricerca di dettagli, e basta un gesto per delimitare il campo di una pornografia, te ne rendi conto e trattieni il fiato, il cuore è ovunque. Finché non cambi stanza, basta un minimo movimento della tua mente e lo schermo si apre di nuovo, ti trasporta altrove in pochi istanti. La stanza delle spremitrici di carne. La stanza delle frustatici di cavalle gravide. La stanza della defecatrice di serpenti. La stanza della ragazza che scoreggia durante gli orgasmi, che quando non è abbastanza intima cerca di urlare più forte. La stanza della spompinatrice di pesci rossi, frequentatrice dei luna park. La stanza dela svaginatrice di bambine, frequentatrice di spiagge affollate. La stanza della masturbatrice di malati terminali, frequentatrice degli ospedali e delle cliniche private, così compostamente seduta sul bordo del materasso, la sua mano che si muove sotto le lenzuola, sotto un quotidiano aperto, che non lascia la presa neanche quando entrano le infermiere. La stanza delle proposte oscene, frequentatrici dei timpani e di qualsiasi luogo. La stanza della ragazza ricoperta di lumache, frequentatrice della notte e di prati bagnati e castelli anche non scozzesi. La stanza della bevitrice di sperma. La stanza della bevitrice di uova e di pulcini. La stanza della massaggiatrice di feti. La stanza della bollitrice di aragoste. La stanza della bollitrice razzista di feti neri. La stanza della apritrice di pance. La vagina vivente si contrae e si espande e ti parla, in qualche modo. Mistress Lorraine, chiunque lei sia, ha la voce di una mamma che racconta una fiaba apocrifa e che suona come una trappola. Ogni scelta ciccata fa cadere la goccia, i cerchi concentrici fanno increspare il video, cancellano e ridisegnandola schermata, si aprono nuove finestre, nuovi particolari ulteriormente ingrandibili, nuove sequenze, nuove idee sul prima e sul dopo, nuovi mondi nei mondi. Non c’è bisogno di cercare tasti per zoommare quanto vuoi vedere e quanto vuoi non vuoi vedere, il mouse è stigmatico ma facoltativo, il sito è vivo, i sensori intelligenti seguono le tue pupille, le decodificano, le decriptano, le traducono in sequenze analogiche, in visioni precise, così lei sa cosa vuoi vedere prima ancora che tu lo sappia. Ti anticipa prevedendoti. E ora. Nel pulsare sessuale della vagina altre finestre del mondo. Vieni catapultato dentro senza nemmeno avere il tempo di pensare. Non sai quanto tempo resta. Quando sei qui il tempo è sempre infinito e rapidissimo. Come il tempo dei sogni. Sei attirato da un dibattersi. Un raschiare sul metallo. Un respirare affannoso. Un mugolare stridulo. Un taglio nel pelo bianco dell’animale scalpitante sul tavolo chirurgico, e poi. Cambiano inquadratura. Un fiore pulsante di organi. Un atto appena compiuto. I sensori intelligenti carpiscono il battito del tuo cuore, il tuo respiro tradisce la tua ansia di vedere. Le finestre, a comparsa e scomparsa, si aprono e si chiudono, si sovrappongono, si intersecano, si fondono l’una nell’altra, si ricompongono e se ne schiudono a svista d’occhio, emergono dall’acqua virtuale e dallo sfondo delle mucose in fibrillazione, palpitanti. Il sistema, lei ti conduce dove tu la conduci senza saperlo. La vagina si bagna, cola ai lati dello schermo, ci nuoti attraverso, nuoti nel suo desiderio che nuota nel tuo. Questa fica carnivora si nutre di neuroni, impulsi, nervi, tendini, stati d’animo, salivazione, endorfine, serotonine. Questa fica di questa femmina assoluta divora il tuo io per ripartorirlo sul monitor, sotto forma dell’osceno già accaduto, un ciclo continuo appena stato e sempre ancora a venire. Ci sono immagini mosse, immagini nitide, immagini veloci, immagini al rallentatore. Atti osceni. Atti unici. Le sue emozioni sono le tue. Con il tuo occhio mobile puoi vedere, da questa fica, le fiche bagnate di tutte le troie del mondo, è sufficiente pensarlo. Le fiche sul posto di lavoro. Le fiche sulle spiagge. Le fiche delle mamme. Le fiche sugli autobus. Le fiche sotto le gonne, sotto le mutande, senza mutande. Le fiche in televisione. Le fiche mentitrici, le tue fiche preferite, quelle che ti danno il tormento. LE fiche, i buchi del culo, gli sfinteri a riposo, gli ani femminili spalancati sui cessi del mondo. Tutti i tuoi sensi sono agganciati alla sua mente, tutto ciò che vedrai è ciò che vuoi vedere, che hai sempre voluto vedere. Pensi ciò che pensa lei, lei ti fa vedere ciò che hai pensato, che lei ha già fatto prima che tu lo pensassi. Non c’è niente che tu possa pensare che lei non abbia già fatto, che tu non possa vedere. Puoi vedere la partoritrice anale, quella ragazza che s’infila i feti nel culo. Non c’è finzione, è tutto reale, accaduto, presente. Gli hard-disk di Vagina’s World sono milioni. Vagina’s World è un sito vivente, un sito organico, un sito tentacolare, un sito psichico. Non esiste niente di più intimo. Non esiste niente di più intimo, di più sconvolgente. Lo sai. Ti masturbi senza neanche accorgertene. Hai abbandonato il mouse perché i tuoi occhi hanno preso il controllo, il tuo cervello è dentro, è qualsiasi cosa. (segue…)
massimiliano parente, la macinatrice
tartito da ---gallizio
Spossato testimone del talento liquido parentale
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[spampoetry] vedo rosa

mario pischedda, postal [dis]card 2
La sera è calda
Molto calda
Quasi non si respira
Io sto qui a cigolare
Pigolare
Topo nella tana
Topo da biblioteca
Qui a rimuginare il niente
Senza prospettive
Volando a rondine
Nei cieli della speranza
Negli azzurri che confondono la mente
Là dove la parola scompare
La musica attaccata al collo
Che profluvia
Détaché
In un posto dove tutto è bello
Finalmente
Moi avec les lunettes roses…
28 luglio 2005 h18 :33
pre Minturno
back Chieftains & Sinead O'Connor & Van Morrison - Have I Told You Lately That I Love You
tartito da marius
all'epoca kissing the pink
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Thursday, July 28, 2005
prepare for the economic pain when it pops

MP, castle in the sand
“The worldwide rise in house prices is the biggest bubble in history. Prepare for the economic pain when it pops.”
-- The Economist
I sold my home three weeks ago anticipating what I believe will be “Economic Armageddon” in the United States. It wasn’t an easy thing to do. My wife and I have lived in the same home for 25 years, raised both of our children there, and owned the property outright without any loans or mortgage. The house was paid for in “sweat-equity”, that is, by wielding a shovel day in and day out in my one-man landscape business. I don’t say that for sympathy, but to illustrate that we played by the rules, worked hard, paid our taxes, and took advantage of the American dream of home ownership.
All that has changed.
I sold my home for one reason: George W. Bush. He and his protégé at the Federal Reserve have submerged the country into a morass of “unsustainable” debt, disrupted the nation’s economic equilibrium and thrust us towards fiscal disaster. They’ve also generated a humongous housing bubble through their irresponsible and self-serving manipulation of interest rates.
The facts are astonishing.
The current housing bubble is “larger than the global stock market bubble in the late 1990s (an increase over five years of 80% of GDP) or America's stock market bubble in the late 1920s (55% of GDP). In other words, it looks like the biggest bubble in history.” (The Economist, June 16, 2005)
The banks have lowered the standards for home loans to such an extent that the traditional loan of 20% down and a fixed interest rate is virtually a thing of the past. Instead, those conservative practices have been replaced with “creative financing” schemes that put the entire housing market at risk.
Consider this: In 2004 “one-fourth of all home-buyers -- including 42% of first-time buyers -- made no down payment.” (New York Times, July 7, 2005)
No down payment?!
Sorry, but if a buyer can’t come up with at least $5,000 dollars for a down payment, he shouldn’t qualify for a home loan.
Equally troubling is the fact that “nearly one third of all new mortgages this year call for interest-only payments (in California, it's almost half)” (NY Times) This tells us that a large number of new buyers can barely make their payments, but are gambling that their property value will go up enough to justify their investment. This is “equity roulette.” a shell game that anticipates that salaries will go up while interest rates stay low.
Is that a reasonable judgment?
No, Greenspan has said that he will continue to ratchet up interest rates to head off inflation. This means that an economic slowdown is a near certainty. Remember, “class-warrior” Alan Greenspan lowered the prime rate to a ridiculously low 1% in 2002 to keep the economy humming along while $300 billion was sluiced into Bush’s “preemptive” war in Iraq and while the tax cuts were siphoning the last borrowed farthing out of the public coffers. The Bush tax cuts transferred an average of $400 billion dollars per year into the pockets of America’s plutocrats. Now, the country is flat broke and Greenspan will have to “incrementally” raise rates to stabilize the sagging dollar. This means a sluggish economy for most of us and doomsday for over-extended homeowners.
Greenspan assumed he could carry out his plan without too much unnecessary carnage. Unfortunately, gluttonous mortgage lenders have lowered long-term loans while the prime rate continues to go up. The banks, it seems, are addicted to the “cash cow” of shaky lending and are providing even riskier loans to new applicants. This has upset the Fed master’s strategy for a “soft landing”, and Greenspan has begun feverishly issuing warnings about an inevitable “adjustment” when the market bogs down. The bottom line is that the housing bubble is getting bigger by the day and increasing the potential for catastrophe.
The current problem is compounded by the dramatic surge of speculation in the housing market. As The Economist says, “A study by the National Association of Realtors (NAR) found that 23% of all American houses bought in 2004 were for investment, not owner-occupation. Another 13% were bought as second homes. Investors are prepared to buy houses they will rent out at a loss; just because they think prices will keep rising -- the very definition of a financial bubble.”
What will happen to these “speculative” buyers when the market “flattens out” or the economy takes a sudden dip?
And, what will happen to the US economy when the jobs that depend on new home sales vanish overnight?
“Over the past four years, consumer spending and residential construction have together accounted for 90% of the total growth in GDP. And over two-fifths of all private sector jobs created since 2001 have been in housing-related sectors, such as construction, real estate and mortgage broking.” (The Economist)
“Two out of every five” private sector jobs are now entirely dependent on an industry that is built on pure quicksand.
So, why would banks foolishly loan money to people who can’t even scrap together a few thousand dollars for a down payment or who can scarcely meet their “interest-only” obligations?
The reason is simple: because they are not the ones taking the risk. Mortgage loans are acquired by investment banks and chopped up into various securities where they are sold in mutual funds, hedge funds and pension funds etc. To some extent, this takes the lenders off the hook, but it also means that the shock to the system will be much more widespread when the day of reckoning finally arrives. If we encounter a major glitch in the economy the shock waves will be felt throughout the world. “Investors now hold $4.6 trillion in mortgage backed securities. That’s more than the outstanding value of the US Treasuries.” (NY Times) Think about it.
Shaky lending, interest-only loans, no down payments, a US government that is $8 trillion in debt due to Washington’s profligate spending, and a “ticking-time bomb” of adjustable-rate mortgages that will reset within three years -- the table is set for a disaster of Biblical proportions. If we hit a bump in the economic road ahead (rising gas prices? recession?) the “Land of the free” will be knee deep in bankruptcies and foreclosures. We’ll all be fighting for a soft spot under the freeway onramp.
The fatuous Greenspan believes that all this can be avoided by regulating the money supply.
He’s dead wrong, and I bet my house on it.
Note, the current dilemma could have been avoided if Greenspan had incrementally raised rates as the bubble began to appear. Instead he lowered rates to facilitate Bush’s war in Iraq. It was purely a political decision that “postponed” the economic pain of the conflict and allowed the Bush administration to shift the cost of the war onto future generations.
Consider, also, how Greenspan paved the way for the budget-busting tax cuts (which he enthusiastically approved) and how they have increased America’s debt by $3 trillion. This is real money that American workers will eventually have to pay back in the form of taxes and a higher cost of living. This “class loyalty” is strikingly at odds with his philosophy as a young man when he said, “Deficit spending is simply a scheme for the confiscation of wealth.”
So it is. And the $3 trillion dollars that evaporated on Greenspan’s watch was in fact stolen from the American people while the Fed chief concealed the crime behind the smokescreen of low-interest rates. In the final analysis, Greenspan will be seen as a greater traitor than Bush.
source and obviously linucs
tartito da ---gallizio
in the ever popping bubble era
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Wednesday, July 27, 2005
quotidianità (meno) surreanti cercansi

mario pischedda, irrealtà quotidiana
"c'e' gente che vive e lavora a macerata"
flaiano
tartito da ---gallizio
all'epoca allucinatoria maceratizia
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il male ci strappa via la carne

mario pischedda, i fotografi arrivano sul cadavere caldo
"The policeman said 'mind that hole, that's where the bomb was'. The metal was pushed upwards as if the bomb was underneath the train. They seem to think the bomb was left in a bag, but I don't remember anybody being where the bomb was, or any bag," he said.
again and again:
The bombs used in Thursday's terrorist attacks were of "military origin" , according to a senior French policeman sent to London to help in what has become the biggest criminal investigation in British history.
Christophe Chaboud, head of the French Anti-Terrorism Co-ordination Unit, told Le Monde newspaper that the explosives used in the bombings were of " military origin", which he described as "very worrying". " We're more used to cells making home-made explosives with chemicals," he said. "How did they get them? Either by trafficking, for example, in the Balkans, or they had someone on the inside who enabled them to get out of the military establishment."
He added that the victims' wounds suggested that the explosives, which were " not heavy but powerful", had been placed on the ground, perhaps underneath seats.
from linucs to earth
tartito da ---gallizio
all'epoca dello sbalzo tellurico militarico
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citofonare Chernenko

vincino sul foglio di oggi
anche se le gazzette non lo dicono, risulterebbe dalle intercettazioni telefoniche che antonio fazio sia spirato e serenamente asceso al cielo nel maggio 1999, e che ad ogni modo non si sia risolto a dimettersi dall'incarico
tartito da ---gallizio
all'epoca antonveneta fiorin fiorello
fiorani-è-bello
io ti bacerei in fronte
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Tuesday, July 26, 2005
dunque il seme non contiene la potenza

saital, zaafaran some rights reserved
Dunque è più potente il grano che contiene la potenza della stessa potenza;
ma il seme non contiene la potenza: esso stesso è la potenza che si era asciugata in seme.
C’è voluta molta concentrazione per questo e un lungo cammino fedele.
Adriano Accattino, Farsi seme, fiore, terra, “La memoria di Adriano”, 1 (2002), p. 57
Che esista il perfetto, il quale è anche “imperdonabile” o “impeccabile”, è facile e possibile; mentre è più difficile costruire il medium culturale-linguistico tra imperfezione e perfezione, madre-lingua e lingua esterna; cioè fecondare un’aridità con un water-language: a costo di attingere a ideali che sono o inattuali o prossimi ad una politica innominabile. Dove la humanitas è stata contraddetta, il suo restauro può assumere forme contraddittorie
L’incantesimo e la profondità possono scegliere la clausura o la catabasi nella materia-inferno. La seconda possibilità è una discesa non conservativa: dare tutto a molti, la maggior quantità possibile a tutti. La clausura può/deve essere solo comportamentale: ma i frutti devono servire a molti, come il volgare in cui sono scritti e la Rete che li sta diffondendo gratuitamente.
La humanitas può/deve essere insegnata, dove non c’è: il seme può/deve cadere dove serve e dove servirà a molti.
source: microcritica
tartito da ---gallizio
nell'epoca brut-dry senza water-language
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Monday, July 25, 2005
autodafè, ovvero: vagare insaziabili per vienna

quando in una sorta di insaziabilità vago per le strade di Vienna, che un tempo erano le strade della mia quotidianità, ho negli orecchi le loro parole e provo a giustificare ai loro occhi quel poco che ho raggiunto nella mia vita
elias canetti (25 luglio 1905-2005)
tartito da ---gallizio
nell'era onusta antionesta
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gallizio buys google

Roccapipirozza-based Gallizio plc announced that it has acquired Silicon Valley-based Google company, global leader of search engines market. Both companies are privately held and terms of the deal were not disclosed. Gallizio said that Google's products and engineering team will strengthen Gallizio's non-reading and non-photoblogging programs.
Google has over 800 employees worldwide. Gallizio also said that it's going to replace them by a task force / Think-Tank team leaded by mario pischedda.
The new corporate site will be placed in Bortigiadas, a small sardinian village well known for his hi-brained inhabitants
Further details forthcoming in the next hours
tartito da ---gallizio
in the M&A google boosting era
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Sunday, July 24, 2005
karrone
sogno lucido del bel tenebroso

simone righini, luna
«(...)E' una giornata piovosa, umida e grigia. Vedo chiaramente i loro lineamenti, sento bene l'affetto che provo per loro, e l'eccitazione per questo momento di condivisione con due figure enormi del mio mondo emozionale. Stiamo camminando verso un ristorante, è una di quelle volte che si va a mangiare assieme, in un ibrido tra formale e informale, la mia famiglia che si riunisce su tavoli stranieri, con la consapevolezza di chi ha fatto quel mestiere per tanto tempo, ci lasciamo andare in discussioni simili a quelle di sempre. C'è una piccola differenza, qualcuno è turbato. Forse mio padre, io parlo.
Prima di arrivare alla porta del ristorante, mentre siamo ancora sulla ghiaia umida del cortile, stiamo già discutendo animatamente, è un litigio celato. Ho idee chiare, e non ho voglia di ritirarle, vorrei essere compreso con affetto, vorrei che le mie idee fossero lasciate in pace, per quello che sono, solo stupide idee. Invece mio zio si irrita, questo genere di cose non gli vanno, ho torto e devo ritrattare. Io non ritratto, sono deluso e stressato. Alzo una mano verso il suo volto, nel tipico gesto di mandarlo affanculo. Lo mando affanculo, faccio perno sui talloni, e gli volto le spalle mentre loro entrano nel ristorante. il mio obiettivo, nonostante io sia arrivato fin li con loro in macchina, è tornarmene a casa, a piedi. Voglio fare il bel tenebroso. (...)»
simone righini
partiva e segue qui
tartito da ---gallizio
nell'era del dormiveglia atipico
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accoppiamenti giudiziosi
Saturday, July 23, 2005
gymnastique de l'esprit
Friday, July 22, 2005
[Spampoetry] Who I am

Mario Pischedda, How much does provocation pay?
Cosa sono ora
Adesso
Mo’
Apolitico
Qualunquista
Apartitico
Trasversale
Anarcofatalista
Comunista in disarmo
individualista
Boh
Chissà
Sì ho simpatia per il luogo comune
Sono in sintonia con gli umori del popolo
Che diffida del potere sempre
Delle gerarchie
Dei capetti
E di chi si mette a comandare per il suo tornaconto personale
Ormai tutto è così
Forse anche da prima
Oggi evidente come non mai
Mi sto rassegnando
e vivo alla giornata
con quel po’ che mi basta per campare
ma fuori totalmente dalle consorterie varie…
22 luglio 2005 h.11:24
tartito da mario
postphone with zio
pre Niffoi’s afternoon
back Roger Waters comfortable numb from The Wall
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Thursday, July 21, 2005
small bombing on european freedom

mario pischedda, mon oncle d'amerique
Today is the last day of parliament before an 80 day break. So if the governmen wanted to get those anti-terror measures through which were proposed after the 7/7 bombing, then this status of high alert is the perfect climate to get them rammed through without dissent.
And what does the legislation include? Designating anyone who writes articles or puts out a website that advocates or gives aid and comfort to the terrorists.
So you have a situation whereby they could say that someone like myself writing articles accusing the government of involvement, has a negative impact on the public’s trust of the government in fighting the war on terror and therefore aids the terrorists. (from linucs)
Intanto lo Zio George chiede un Patriot Act per la Gran Bretagna
tarted by ---gallizio
in the patatrac act era
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parodiare l'ano

mario pischedda, archetipo industriale
“tutto il mondo è puramente parodistico”
(Georges Bataille, L’ano solare)
par-odiato da ---gallizio
in the to-win towers era
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Tuesday, July 19, 2005
geminello è nudo

courtesy: Sandro Michahelles
Lo dico e lo ridico: l'euro è nudo
di GEMINELLO ALVI
«Il re è nudo». Mi sono sempre chiesto, sin dall’infanzia, che abbiano fatto poi, al bambino che ebbe il coraggio di dirlo, nella fiaba di Andersen. E non solo. Giacché pure euro e Bce, benché ormai denudati, non trovino molti con l'ardire di dirlo. Si è sospeso il trattato di Schengen pochi giorni dopo che la Bce aveva riammesso la sua impotenza. In 25 mesi è successo di tutto: Bank of England e Federal Reserve hanno suonato ogni nota della politica monetarla. La Bce, invece, si è tenuta nella più nuda immobilità. E quello che è peggio non può far altro che restarsene cosi svestita, coi tassi al 2%. Perché se la speculazione immobiliare avrebbe richiesto da anni in Italia tassi più alti, non lo richiede invece la situazione tedesca. E gli esempi potrebbero rinnovarsi: la banca fa quello che deve con lo statuto o meglio col vestito che ha. E la colpa è allora dei sarti inetti che le hanno cucito addosso un vestito che ci ha denudati della politica monetaria. Eppure a quegli stessi sarti nessuno mai che ardisca chiedere ragione di ciò, o di quanto è avvenuto nell'America di Bush. Perché costui ha subito reagito ai guai con un deficit inaudito per il trattato di Maastricht, e l’economia americana è tornata a una crescita potente? La risposta non sarebbe facile per quei burocrati europei che con quattro anni di ritardo hanno mollato tardi e male la regola del 3%. Lo dico: siamo denudati di una politica monetaria e di una politica economica. Tutto è stato lasciato, come nel più libresco manuale d'economia, alla flessibilità di prezzi e salari. E con l'euro la flessibilità dei prezzi ha sì funzionato, però, al contrario, premiando le rendite, pervertendo i prezzi relativi in Europa. L'euro e' stupidamente nudo. Addio, l’ho ridetto. (Corriereconomia, 18 luglio 2005)
tartito da ---gallizio
all'epoca delle celesti fantasie
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[spam poetry] yellow submarine

mario pischedda, natura molto morta
La mattina è un problema
ho il passo corto
la voce che si dirada
e un malumore che avvampa
la città
la tv
ingoiano i sudori
le maledizioni
le solitudini collettive
questo correre al nulla
questa fatica a vivere
a sopravvivere
metastasi sociale
carbonio ossidato
continuo il monologo solitario
solipsistico
autistico
sul mare melma
erosi dalla noia
e da una disperazione gialla…
19 luglio 2005 h. 9:07
back keith jarrett radiance part X
Saturday, July 16, 2005
doppia p e boato

mario pischedda, paysage contremporain 59
nella enunciazione della parola
il senso non si localizza
l’armonia dona allo scrittore
la coerenza
una spietata concorrenza
indebolisce
la convenzione
rafforza i ritmi
finzione priva di violenza
lo scrittore-libellula
contro lo scrittore-armadio
quella tua pagina non suscita emozioni
l’irrorazione o forse la confidenza
la storia riporta che
la guerra mondiale
scoppiò
doppia p e boato
come può il linguaggio mimare
quello che accade
se quello che accade è già linguaggio (?)
vita quotidiana massificata
ciliegie in cellophane
la seduzione spicciola
l’estrema attenzione causa del
massimo disordine
il non-detto
dissacrazione consueta
dammi un arancio
ma non lo sbucciare
per favore
franco falasca, il senso,
in Nature improprie (poesie 1976-2000)
dalla postfazione di Francesco Muzzioli:
«se i testi si disperdono nel tempo e nelle loro episodiche occasioni, pur sempre, alla fine, vanno a costituire un’opera, magari senza volerlo. Da ciò si deduce che la decostruzione dell’economia mentale è infinita ed è di per se stessa un paradosso: tale paradosso continuamente rovesciabile è la materia della poesia di Falasca»
tartito da ---gallizio
all’epoca delle banane in cellophane
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il vero pericolo

mario pischedda, siamo entrati nel vuoto
«Coloro che vogliono frugare al di sotto della superficie delle cose , lo fanno a loro rischio e pericolo»
Forse perchè non sanno che che il vero pericolo è nella superficie delle cose.
E in ciò convergerebbero il più gelido pragmatista e kant
Gianfranco Zàccaro, Aforismi di risposta: Wilde,
in Hortus Musicus n° 23 LUGLIO SETTEMBRE 2005
tartito da ---gallizio
all'epoca delle plastiche in amore
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Friday, July 15, 2005
enicrazia

mario pischedda, il papavero della burocrazia
ROMA - E' morto oggi [14 luglio NdR], in un incidente d'auto, Davide Casagrande, un militare del contingente italiano a Nassiriya. Da stabile la dinamica, ma c'è la "certezza che non si sia trattato di un attentato".
Casagrande, Sergente del quarto Reggimento alpini paracadutisti di Bolzano, era impegato in una normale attività di ricognizione, insieme ad altri 5 militari del suo reggimento. Mentre percorreva una strada nella periferia sud-est di Nassiriya l'automezzo è uscito di strada, verso le 12:30, ribaltandosi.
Con Casagrande sono 26 i militari italiani morti dall'inizio della missione, nel 2003, e 7 i civili. (source: Repubblica)
Cosa non si fa per portare l'Enicrazia in Iraq...
(linucs)
tartito da ---gallizio
in the post-mattei era
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kan't get to heidegger

simon patterson, the great bear
«Comunque alla fine dalla Tate Modern esci solo con una cartolina che per 60 pence ti riproduce l’Orsa. Ma coi nomi scritti così in piccolo che ci metti un po’ a capire che uno dei treni cui hanno attentato è quello che porta da Kant ad Heidegger, e qualcosa vorrà pure dire»
Guia Soncini, un treno per Babylon, il foglio martedì 12 luglio
tartito da ---gallizio
into the blossoming tube era
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Thursday, July 14, 2005
just glue it!
euro: out of nowhere

mario pischedda, imàgenes / degéneres
«Abbandonare l’euro è istituzionalmente legittimo e potrebbe perfino essere
conveniente. Le bagattelle leghiste contro la moneta unica sono prese seriamente oltremanica, dove l’Italia è considerata il primo candidato a uscire dall’eurozona.
Hsbc, il secondo gruppo bancario al mondo con sede a Londra, ha appena pubblicato un rapporto – rilanciato dal Daily Telegraph – per analizzare costi e benefici di un eventuale smembramento dell’unione monetaria.
“Una catastrofe europea” è il titolo del documento, che lancia un allarme chiaro: la moneta unica sta funzionando così male che alcuni paesi potrebbero vedere dei benefici dalla fine dell’euro. Sul banco degli imputati c’è la politica di un tasso d’interesse unico imposto dalla Banca centrale europea a economie strutturalmente diverse. Le vittime sono l’Italia, in recessione perché non riesce a esportare a causa delle mancate svalutazioni e dell’esorbitante costo unitario del lavoro, la Germania, spinta dalla moneta unica in una spirale deflazionistica, e l’Olanda, che ha subito una straordinaria crescita cui è seguito un arresto dell’economia. Per questi paesi, la tentazione di abbandonare l’euro – secondo Hsbc – rischia di diventare irresistibile.
(...)Il trattato di Maastricht non dice nulla a proposito, ma, già a giugno, il capo economista della Bce, Otmar Issing, pur ritenendo la cosa “assurda e inimmaginabile”, aveva dichiarato “tecnicamente possibile” lasciare la zona euro. Un’ulteriore autorevole conferma è arrivata la scorsa settimana da Christian Noyer, governatore della Banca di Francia e membro del Consiglio della Bce.
“E’ possibile per un paese lasciare l’eurozona, perché gli Stati sono sovrani”, ha spiegato Noyer davanti a una commissione dell’Assemblea nazionale francese. C’è, però, un’importante incognita politica, perché verrebbe rimessa in discussione “la legittimità di rimanere dentro l’Ue” ».
source: il foglio 13 luglio 2005, p. 2
tartito da ---gallizio
all'epoca della teura desolata
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Wednesday, July 13, 2005
[spam poetry] poesie a parole fatiscenti

mario pischedda, chair
Parole di cui mi stanco facilmente
inizio appena
e una nausea mi assale
un voltastomaco
so che non c’è ascolto
ed è questo parlare a me che è indigesto
ma a qualcuno devo pur parlare
segno residuale di esistenza
ed è quello che faccio quasi quotidianamente con quest’esercizio
del turpiloquio continuo
e instancabile
monomaniacale
alzo la voce con la scrittura
ma un rumore forte di città
massima cloaca
tutto assorbe
compreso questo squittìo
mi arrendo…
13 luglio 2005 h.12:52
back keith jarrett radiance part III (repeat one)
spam poetry
per la serie “poesie a parole fatiscenti”
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opening up Eurasia

«Nel centro della piazza principale di Cracovia si erge la chiesa di Santa Maria, considerata una delle più importanti di tutta la Polonia. Allo scoccare di ogni ora un trombettiere del corpo dei vigili del fuoco si presenta al balcone della torre più alta e lancia l’allarme. Questa cerimonia ha avuto luogo quotidianamente, e quasi ininterrottamente, a partire dalla metà del XIII secolo. Si tratta della commemorazione della distruzione della città: il trombettiere lancia un richiamo alle armi e con ciò segnala che il nemico è stato avvistato alle porte della città. Nel suonare quella melodia ossessiva il trombettiere si ferma improvvisamente proprio nel bel mezzo della sua esecuzione, così come accadde secoli prima: la leggenda dice che in quel preciso momento scoppiò l’attacco dei Mongoli.
Il 24 marzo 1241 la città venne saccheggiata e incendiata.
Per il resto dell’Europa la notizia del saccheggio di Cracovia apparve come un terribile presagio: una sinistra tempesta stava spazzando via qualsiasi cosa incontrasse sul suo cammino. Da Cracovia gli invasori si spostarono verso occidente (…).
L’Europa era sottoposta alla pressione di una forza aliena che avrebbe potuto benissimo essere piovuta da Marte, e si ritrovava barcollante e incerta. I Mongoli, o Tartari, erano un’etnia proveniente da una terra che gli europei non riuscivano a situare su alcuna mappa conosciuta. La piccola Europa, così abituata a guardare solo entro le mura di casa, non aveva alcuna conoscenza né esperienza del territorio che si estendeva al di là degli Urali. In realtà l’ignoranza dell’Europa su chi fossero qui Mongoli, e sulle loro imprese, persistè per secoli. Ciò non era dovuto unicamente ai limiti della conoscenza occidentale, ma anche al fatto che la pura e semplice portata ed estensione delle imprese mongole andava al di là di ogni immaginazione. Nessuno aveva mai assoggettato un territorio così vasto in così poco tempo. La devastazione improvvisa e incontrastabile che aveva sconvolto l’Europa sino alle fondamenta era già stata sperimentata in tutta l’Asia. Dalla penisola di Corea al Danubio, quasi un terzo della superficie del pianeta era sottoposta al potere di una sola famiglia, e tutto ciò era avvenuto nel giro di una cinquantina anni. Non solo, i Mongoli continuarono ad espandersi. Trent’anni dopo aver raggiunto con il loro esercito ai confini della Germania, essi avevano completato la conquista della Cina e si stavano lanciando alla conquista del Giappone e di Giava. Si trattava indubbiamente di un risultato stupefacente.
La tempesta che spazzò il mondo durante il tredicesimo secolo stravolse i confini politici dell’Asia e dell’Europa, sradicò interi popoli e li disperse nel continente. Trasformò le caratteristiche etniche di intere regioni, e nel contempo mutò i rapporti di forza e l’influenza delle tre principali religioni: l’islam, il buddismo e il cristianesimo. Ma l’effetto più rilevante fu che i Mongoli aprirono le porte dell’Oriente all’Occidente, espandendo la nostra conoscenza e dando origine in tal modo, per la prima volta, all’esperienza di un unico pianeta».
Robert Marshall, Tempesta dall’Est
tartito da ---gallizio
all’epoca dell’uranio intartarito
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Tuesday, July 12, 2005
fadin'away news

izio, london [underground] calling
scusate, abbiamo scherzato
tarted by ---gallizio
waiting for a reliable world
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Lawrence of ichnusa

izio, to S.A.
Noi siamo l’acqua
dei fiumi sognati dagli oceani
alberto masala
tartito da ---gallizio
nell'epoca fluminiale pischeddica
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Monday, July 11, 2005
[spam poetry] Nel vuoto allucinatorio di presunte attualità e identità*

izio, japanese pavillion
Dolore
Mi consolo con le parole
Vuota l¹aria
E tutto quello che la circonda
Tutti circolano vuotamente
Un¹arte che massifica
E le parole scivolano
Sotto l¹asfalto caldo
Le speranze non ci sono
Né le rime
Né i rami
Né le rane
Il mio è un gracidare scomposto
Stanco
Cosa dire di nuovo
Un mondo che raggela
Una nenia pietosa
Una prosa porosa
Un essere attaccato alla vita
Catatonico
Poco tonico
Mungere dal niente
Il nulla che ci circonda
Le nostre desolazioni
Sconsolate
Sconsolanti
Impossibile comunicare
8 giugno 2005 h.13:23
backmusic il niente che spira leggero tra le righe
non trovo quel che cerco p.115
*Vita di Carmelo Bene , Bompiani, p.144
poesia a parole fatiscenti
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mirroring the Post Specular City
Saturday, July 09, 2005
Labilitas

di questa citta' restera'
il vento che l'attraversa
BB
tartito da ---gallizio
nell'epoca eolica solarturrita
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Thursday, July 07, 2005
[spam poetry] fermo

mario pischedda, la fotografia e' come un teatro senza pubblico
Fermo
Completamente fermo
Immobile
Catatonico
Albero
Radicato
Monumento
Faraglione
Leviga il vento le asperità
Del ventre e della mente
Fisso
Palo
Boa
Faro
Stazionario
Sedentario
Parole sbrinate
Che volano verso il nulla incandescente
Stoppato
Bloccato
Arrestato
Incatenato
Marmo
Granito
Montagna
Scoglio
Effigie chiara di albe deserte
In un’isola improbabile e dura dai seni sciolti…
7/7/2005 h.12:51
Back: Keith Jarrett Radiance part III
tartito da ---marius
all'epoca dell'immotilita' diffusa
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Tuesday, July 05, 2005
noli me tangere

auctoris nostri obliti, eius potentiam,
ut nos ostendamus liberos, abiuremus?
Innocentius, XXXVII EPISTOLA INNOCENTII PAPAE ERPISCOPIS CONCILII CARTAGINENSIS RESCRIPTA N442 suprascripto
a gallitio tartitu
in the noli me tangere era
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Monday, July 04, 2005
potestas interrupta

Edgardo Abbozzo, Segno (1988)
ATTENZIONE! e' uscito il numero 23 di Hortus Musicus
La rivolta – momento attivo d’insorgenza che puo’ portare ad una situazione limite o esserne l’effetto – più che un punto di visibilità è un punto d’invisibilità, perché è solo una sospensione, una interruzione del potere, che e' il modello del visibile in quanto ordine, dell’ordine in quanto visibile.
Cio' a cui non è riconosciuta dignità di forma, la norma(lità) della forma, non è tollerabile e tollerato, viene messo in uno stato d’invisibilità. Ma ciò dipende dal fatto che forme alternative di soggettivazione sono rimaste allo stato embrionale o hanno fatto fugaci apparizioni.
La politica di liberazione in generale, non solo nelle rivolte di massa, e' dunque una situazione limite, un evento anormale, patologico, se con patologia s’intende la deviazione dalla norma della salute pubblica, tutelata non solo dalla police dello Stato ma dai molteplici istituti di potere. E' una situazione limite nell’esatta misura in cui è una situazione esterna al potere.
Ma non esiste una nuova forma umana gia' data, bell’e pronta. Qui sta la forza del potere, la forza di ciò che vige, di ciò che si presenta come l’unica realtà di fronte all’irreale, come la vita normale cui tutti aspirano, pur essendo, secondo la bellissima definizione di Simone Weil, anch’essa un sogno, ma un sogno che tutti siamo costretti a sognare.
Gian Andrea Franchi, Il normale e il patologico. La politica di liberazione come situazione limite
tartito da ---gallizio
al limite della situazione epocale
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Friday, July 01, 2005
a double sun is enlighting europe

ignoto, drizzare lo sguardo
Cosi' il sole ha «poeticamente il senso della serenita' matematica e della elevazione dello spirito» (SP,I, 231; 111). Ma l’elevazione dello spirito funziona fino a quando, consapevoli della nostra insufficienza fisica, rinunciamo a guardare
il sole; se invece commettiamo la follia di guardarlo fissamente nella luce abbagliante, non ci appare più come benefico e fecondo, ma nel suo carattere distruttivo. Il sole che ci vietiamo di guardare risponde all’idea di perfezione e di bellezza; il sole che si ha la follia di guardare appare «orribilmente laido», si identifica «con la eiaculazione mentale, con la schiuma alle labbra e le crisi di epilessia» (SP, I, 231; 111). Non e' solo la singolare fantasia batailliana a
elaborare queste immagini: di fatto Bataille traduce nel suo linguaggio la tradizione di un mito, quello di Mitra e di Prometeo. Mitra e' il sole che sgozza un toro di cui Prometeo mangia il fegato.
Bataille ripercorre brevemente il culto del sole, che nell’antichita' riuniva ai riti cruenti dello sgozzamento di animali le immagini mitiche di un uomo che sgozzava se stesso e di un essere antropomorfo privato della testa.
«Tutto questo porta a dire che la sommita'
della elevazione si confonde praticamente con una caduta subitanea di una violenza inaudita» (SP, I, 232; 112). Il mito piu' raffinato tuttavia appare nell’excursus, quello di Icaro, che Bataille considera particolarmente espressivo perche' il sole vi appare diviso: il sole che splende nel momento in cui Icaro si solleva, quello che fonde la cera determinando la defezione e il grido della rovinosa caduta, quando Icaro si avvicina troppo.
Si tratta di «due soli», questo e' per Bataille l’elemento piu' importante: l’atteggiamento umano che produce due soli puo' essere espresso solo dal mito, la
cui traduzione nel linguaggio e' approssimativa e non essenziale;
infatti, l’orrore che si prova di fronte all’astro incandescente e l’ambiguita'
di sentimenti che il sole suscita, sono difficili da esprimere a parole.
«L’amore e la vita appaiono individuali sulla terra solo perché tutto e' spezzato
da vibrazioni di ampiezza e di durata diverse [...] Gli esseri non trapassano che per nascere allo stesso modo dei falli che escono dai corpi per entrarvi [...] Gli alberi coprono il suolo terrestre di una quantita' innumerevole di verghe fiorite drizzate verso il sole»
«L’anello solare e' l’ano intatto del suo corpo di diciotto anni al quale niente
di così accecante può essere paragonato ad eccezione del sole
benché il sole sia la notte»
Il Gesuvio, invenzione della fantasia materico-erotica di Bataille, «e' cosi' l’immagine del movimento erotico che da' per effrazione alle idee contenute nello spirito la forza di un’eruzione scandalosa»
Georges Bataille, L'Ano Solare
tartito da ---gallizio
all'epoca astratta del sole senza sòle
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