Monday, July 04, 2005
potestas interrupta

Edgardo Abbozzo, Segno (1988)
ATTENZIONE! e' uscito il numero 23 di Hortus Musicus
La rivolta – momento attivo d’insorgenza che puo’ portare ad una situazione limite o esserne l’effetto – più che un punto di visibilità è un punto d’invisibilità, perché è solo una sospensione, una interruzione del potere, che e' il modello del visibile in quanto ordine, dell’ordine in quanto visibile.
Cio' a cui non è riconosciuta dignità di forma, la norma(lità) della forma, non è tollerabile e tollerato, viene messo in uno stato d’invisibilità. Ma ciò dipende dal fatto che forme alternative di soggettivazione sono rimaste allo stato embrionale o hanno fatto fugaci apparizioni.
La politica di liberazione in generale, non solo nelle rivolte di massa, e' dunque una situazione limite, un evento anormale, patologico, se con patologia s’intende la deviazione dalla norma della salute pubblica, tutelata non solo dalla police dello Stato ma dai molteplici istituti di potere. E' una situazione limite nell’esatta misura in cui è una situazione esterna al potere.
Ma non esiste una nuova forma umana gia' data, bell’e pronta. Qui sta la forza del potere, la forza di ciò che vige, di ciò che si presenta come l’unica realtà di fronte all’irreale, come la vita normale cui tutti aspirano, pur essendo, secondo la bellissima definizione di Simone Weil, anch’essa un sogno, ma un sogno che tutti siamo costretti a sognare.
Gian Andrea Franchi, Il normale e il patologico. La politica di liberazione come situazione limite
tartito da ---gallizio
al limite della situazione epocale
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