Tuesday, July 26, 2005
dunque il seme non contiene la potenza

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Dunque è più potente il grano che contiene la potenza della stessa potenza;
ma il seme non contiene la potenza: esso stesso è la potenza che si era asciugata in seme.
C’è voluta molta concentrazione per questo e un lungo cammino fedele.
Adriano Accattino, Farsi seme, fiore, terra, “La memoria di Adriano”, 1 (2002), p. 57
Che esista il perfetto, il quale è anche “imperdonabile” o “impeccabile”, è facile e possibile; mentre è più difficile costruire il medium culturale-linguistico tra imperfezione e perfezione, madre-lingua e lingua esterna; cioè fecondare un’aridità con un water-language: a costo di attingere a ideali che sono o inattuali o prossimi ad una politica innominabile. Dove la humanitas è stata contraddetta, il suo restauro può assumere forme contraddittorie
L’incantesimo e la profondità possono scegliere la clausura o la catabasi nella materia-inferno. La seconda possibilità è una discesa non conservativa: dare tutto a molti, la maggior quantità possibile a tutti. La clausura può/deve essere solo comportamentale: ma i frutti devono servire a molti, come il volgare in cui sono scritti e la Rete che li sta diffondendo gratuitamente.
La humanitas può/deve essere insegnata, dove non c’è: il seme può/deve cadere dove serve e dove servirà a molti.
source: microcritica
tartito da ---gallizio
nell'epoca brut-dry senza water-language
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