Saturday, July 16, 2005
doppia p e boato

mario pischedda, paysage contremporain 59
nella enunciazione della parola
il senso non si localizza
l’armonia dona allo scrittore
la coerenza
una spietata concorrenza
indebolisce
la convenzione
rafforza i ritmi
finzione priva di violenza
lo scrittore-libellula
contro lo scrittore-armadio
quella tua pagina non suscita emozioni
l’irrorazione o forse la confidenza
la storia riporta che
la guerra mondiale
scoppiò
doppia p e boato
come può il linguaggio mimare
quello che accade
se quello che accade è già linguaggio (?)
vita quotidiana massificata
ciliegie in cellophane
la seduzione spicciola
l’estrema attenzione causa del
massimo disordine
il non-detto
dissacrazione consueta
dammi un arancio
ma non lo sbucciare
per favore
franco falasca, il senso,
in Nature improprie (poesie 1976-2000)
dalla postfazione di Francesco Muzzioli:
«se i testi si disperdono nel tempo e nelle loro episodiche occasioni, pur sempre, alla fine, vanno a costituire un’opera, magari senza volerlo. Da ciò si deduce che la decostruzione dell’economia mentale è infinita ed è di per se stessa un paradosso: tale paradosso continuamente rovesciabile è la materia della poesia di Falasca»
tartito da ---gallizio
all’epoca delle banane in cellophane
permalink