Tuesday, November 28, 2006
macche' malanno: il male non deve esistere

il non-essere del segno, il non-essere del sogno
memo-labilia
Il male non deve esistere, no, per i lettori seri, per le stupende lettrici. Deve comunque ritrarsi: rifuggire da sotto i polpastrelli del linotipista: come si cela dietro tamerici allorche' privo di tegumenti un irsuto, al Cinquale, ove sopravvengano educande, orfanelli, dealbate cuffie con cerei volti di monache.
L’imagine tradizionale e ab aeterno romantica dello scrittore-creatore, dell’ingegnoso demiurgo, che cava di se' liberamente la libera splendidezza dell’opera e nei liberi modi d’un suo stile ne propaga foco alle genti, porgendo in una e rara occasione d’esercizio al tartufare aguto dei critici e novo incentivo a sventolare a tutte le bandiere della patria, e de’ turriti municipi, e' imagine in sul nascere viziata. Non meno di quell’altra, del dover essere quello che gli altri si attendono: fabulatori vani da miracolar le genti aspettanti, e lasciarle sazie ebefatte: al suono di quelle concupitissime parole che le son piu' loro che nostre: anzi soltanto loro, e non nostre.
Oh! miseria! oh, dovizia! Parole e parole. Dovergliele buttare di piena mano come a’ polli, grandine di picchiettanti scemenze di che sopra ogni mangime le appetiscono: quali butto' il Colombo le perline vetro a’ Caràibi in uno sgomento d’eclisse: che dalla reverenza loro attendeva oro, il Colombo, festuche d’oro, pepite d’oro, patate d’oro.
Non sono, ahime', scrittore colombaccio. Non cerco polli, da dovergli buttare perle false. Non ispero pepite, non patate. Non ho sottomano Caraibi. Non ne voglio avere.
carlo emilio gadda, come lavoro
tartito da ---gallizio
all'epoca del noli me tangere
permalink
Sunday, November 26, 2006
Ti auguro ogni bene, quale a te si conviene

christo stopped by ebola
blocked
[non-leggetelo ancora: mancava un pezzo]
Solo nel grande centro di una citta' desolata terminava i suoi pensieri piu' assurdi, Ludovis, il mercante ebreo rinnegato, figlio di uomini che avevano guadagnato molto denaro. Come sarebbe andata a finire? Sarebbe partito? Forse un giorno o l'altro, quando il cerchio dei meschini gli si fosse sciolto d'attorno. Senza speranza, pieno di astio avrebbe continuato.
- Mi dai la spazzola che' devo ripulirmi l'abito? - disse Ludovis a una vecchia sdentata che gli faceva da serva da quindici o vent'anni, da quando egli era rimasto senza famiglia, vagabondando, senza viaggiare per il mondo, ma solo e sedentario. Guardo' i suoi libri acquistati da cinque anni presso una bancarella. Li aveva anche pagati poco. Non li lesse mai. Li spolverava ogni tanto e soltanto uno aveva una pagina tagliata.
- Portami quel mantello che e' dentro la cassa. - La vecchia ando'ad aprire la cassa e ne estrasse tanta carta, finche' in fondo non trovo' il mantello verde bottiglia, coi buchi.
Dietro le imposte sospirava una donna,bruna, matura e grossa. Calza pesanti aveva e lunghe sottane. Pero' le sue mutande corte coi pizzi resistevano al tempo. Sperava.
Come presi da un vento fortissimo, gli studenti del V gruppo in servizio permanente, cantavano lalondola' lalondola'.

asphartonight
pharter
(...) Al estrasse di tasca un portasigarette dentro il quale c'erano dei francobolli. Battistino, piccolo giovanotto alto un metro e quaranta, non sapendo cosa fare in vita sua apri' una bottega per la vendita dei francobolli per collezione: due mesi dopo falli'. Nel taschino del gilet c'era una lettera, anzi un biglietto. Col francobollo tra pollice e indice Al passo' le due dita nel taschino, che rivennero fuori col biglietto gia' affrancato. Apri' la busta e lesse il cartoncino che c'era dentro:
«Caro Al, quest'oggi non si fuma. Non ho piu' un soldo da mandarti, Lavoro non ne trovo, ma tanto tu non vorresti lavorare. Ti piace di piu' immaginarti il mare dietro i vetri della finestra che da' sul vicolo. Ogni cosa a suo tempo. Spera. Ma tu non hai ne' speranze ne' ambizioni, sogni e ti diverti. Ti saluto illustre generale, conquistatore dell'Asia. Ti auguro ogni malanno, quali a te si convengono, come del resto te ne freghi. S.M. la regina dei Felinzeres non mi scrive da tempo ormai remoto. La cuoca Aureola ti manda tanti bei bacioni, e spera sempre che un giorno tu ritorni laggiu', nella cucina calda, e riposi nell'angolo, sul vecchio giaciglio che odora di vermine e di ogni fresca verdura. La bocca di Aureola si e' fatta piu' secca. Addio. Addio»
Antonio Delfini, il fanalino della battimonda
tartito da ---gallizio
all'epoca dei cyborgbattellieri fluviali
permalink
Labels: delfini, mariopischedda
pero' ricordati questo

perfer, obdura [sara']
rage harder
(...) Però
ricorda questo: si insorge
contro una condizione demente, sempre
si insorge.
goto: ten litte indyans
tartito da ---gallizio
nell'epoca belligerante/nevidemente clamans
permalink
Saturday, November 25, 2006
senza prodigio

perception, out of
deeper
calmati o il cuore ti scoppiera' e non e' metafora
poetica ma proprio sordo tonfo d’organo
risposta che travalica
domanda e nel vuoto degli occhi
si schianta
ora scrivi come hai sempre fatto
e non scherzare piu' col fuoco
della vita
o in una di queste mattine la piccola
storia sgangherata e sempre
pronta a rimangiarsi il cielo
finira' tra lo strepito del condominio
non come si chiude un volo
ma come un colpo di tosse
calmati e scrivi: fallo anche ora
in mezzo ai capelli bianchi
fallo come quando eri ragazzo
col terrore negli occhi
fallo anche solo per non crepare
non si tratta più di conoscere
si tratta ora nel pericolo
grande solo di portare a casa
la pelle: non c’e' niente in questo
di cui ti devi vergognare: e' così
e basta.
e ora che la voce si alza riesci
perfino a vedere nella finestra
di fronte l’onda del mondo
che s’appiana in risacca di pietra
e metallo: senza prodigio non vai
da nessuna parte che' quello
che non ti fu dato all’inizio
non cessera' mai di mancare
biagio cepellaro
il nuovo libro
tartito da ---gallizio
al tempo delle faravosce lavoratizie eccaie
permalink
Sunday, November 19, 2006
il senso di una testimonianza

manifestare la voce
The worst fate in store for beginners here would be that they might be tempted to venture beyond the beginning.
[il peggior destino in serbo per i principianti sarebbe che essi potessero essere tentati di avventurarsi al di la' dell'inizio].
Ebbene, quando si comincia a leggere, e' bene non seguire questo consiglio.
Per uscire dall'oscurantismo, bisogna, al contrario, ripeto il mio consiglio, sempre, sempre, "avventurarsi al di la' dell'inizio"
jacques derrida, leggere "al di la' dell'inizio" o del veleno nelle lettere
"Il testimone, nella sua unicita' (e' il solo a...) risulta essere pericoloso, poiche' tiene in vita qualcosa di proprio, il segreto legato all'istante.
(...) Solo l'evento consente di identificare l'istante, perche' lo segna e lo sottrae alla generalita'. Se questa e' la peculiarita' dell'istante, ebbene nel momento in cui ha luogo la testimonianza esso viene privato del proprio: e' condotto alla ripetizione"
jacques derrida, leggere "al di la' dell'inizio" o del veleno nelle lettere
"L'istante singolare, nella misura in cui e' ripetibile, diviene un istante ideale.
Qui si trova la radice del problema testimoniale della techne'.
La tecnica, la riproducibilita' tecnica, e' esclusa dalla testimonianza, che richiede sempre la presenza della viva voce in prima persona. Ma dal momento che la testimonianza deve potersi ripetere, la techne' e' ammessa, e' introdotta laddove e' esclusa"
maurice blanchot, la scrittura del disastro
ribadisco: copiate e moltiplicatevi
tartito da ---gallizio
al tempo della sparsio ad dona ferentes
permalink
Sunday, November 12, 2006
Mai nulla che si compia davvero

oggi
C’e' della grazia in voi che mi guardate
di cui so fare a meno.
Tra voi nessuno mi potra' salvare.
E non importa quello che vi dico,
cio' che dico davvero non si sente. (…)
Dormite almeno,
dormite voi per me,
voi che potete. (…)
Cosa credete?
Mai nulla che si compia davvero.
Solo un finìo straziante,
una malora eterna.
Ecco com’e', vi dico
tartito da ---gallizio
al tempo in cui ci dice com'e'
permalink
Ci sono le Muse, non la Musa

nocturnal arts
Ci sono le Muse, non la Musa. Il loro numero e' stato variabile, come i loro attributi, ma le Muse sono sempre state piu' d'una. E' questa origine multipla che deve interessarci, ed e' anche la ragione per la quale le Muse, come tali, non sono il nostro argomento: prestano solo il loro nome, questo nome improvvisamente moltiplicato, cosi' da dare un titolo alla domanda: perche' ci sono piu' arti e non una sola?
L’arte appare sempre in una tensione tra due concetti di arte, uno tecnologico,
l’altro sublime - e questa stessa tensione rimane, in generale, senza concetto”.
viviamo un tempo che si riconoscerebbe provvisto, fino all’eccesso, di un pensiero dell’arte senza invenzione dell’arte, e di una profusione di tecnica senza pensiero della tecnica”.
jean-luc nancy, le muse
tartito da ---gallizio
al tempo amusing della musa
permalink
Tuesday, November 07, 2006
blu[m] virus
vertigo

exit amen
All’ombra delle nostre invertugioni apicali
e’ forse il sonno della ragione men duro?
magdi/re alam?
«Il mito dell’incorruttibilita' come fatto fisiologico, non intellettuale,
con una base situazionista in funzione emblematico-spettacolare.
Comportamento che presuppone un capitale, proprio o altrui,
di cui potersi servire per tamponare i danni
e sostenere il lusso del rifiuto reiterato.
In definitiva un procedimento Dada che, per sopravvivere,
deve distruggere Dada, perche' per Dada non esiste
una liberta' prefissata per sempre, ma un dinamismo della liberta',
in cui essa sopravvive negando continuamente se stessa»
alam
vs

ramsodic walkabouts
gipsy kingsize
«We are the living symbols of a world without frontiers, a world of freedom, without weapons, where each may travel without let or hindrance from the steppes of central Asia to the
President of the World Community of Gypsies
(quoted from an interview published by Algemeen Handelsblad,
tarte par ---gallizio
dans le Temps des Gitans
permalink
Sunday, November 05, 2006
importa non-scrivere, anche

machinae infelicibus ramis
magis
Scrivere e' evidentemente privo d'importanza. Non importa scrivere.
Il rapporto alla scrittura si decide a partire da cio'.
Se tra la scrittura e la passivita' c'e' un rapporto, esso consiste nel fatto che presuppongono entrambe la cancellazione, l'estenuazione del soggetto: presuppongono entrambe un cambiamento di tempo: presuppongono entrambe che tra l'essere e il non essere qualcosa che non si compie giunga tuttavia come se fosse sempre gia' sopraggiunto - l'inoperosita' del neutro, la rottura silenziosa del frammentario.
maurice blanchot, la scrittura del disastro
tartito da ---gallizio
all'epoca singul-temporanea del silenzio nella scrittura
permalink
gipsy kings]
[testing ongoing]
tarted by ---gallizio
in the testinng images era
permalink
Saturday, November 04, 2006
iron[y] of capitalism

bubble on my mind
The irony of capitalism is that profit is dependent on the absence of competition, and as Warren Buffet once explained. Where competition increases, profits goes down.
The Publishing 2.0 blog explains that this is having effect on the market for advertising. After citing recent studies, it offers the following comments:
“Media 2.0 is about the “the loss of control. Web 2.0 works great as an ideology, but maybe not so great as the basis for a media economy. Less control = less profit.
I’m intrigued by Andy’s suggestion that Google may lose control of its “simulated pipe” and thereby lose control of its profits. Already, Google can’t control the exploitation of its “pipe.”
Why did Google buy YouTube? Because they have to own it to control it, and they need to control it in order to monetize it. But on YouTube and other user-driven content platforms, the users control the network. If they don’t like the ads or other commercialization, they will just jump to another node in the network — or jump to another network.
Think of it like this:
Pipe = one way in and one way out
Network = infinite nodes, infinite entry and exit points
Why does everyone assume that MySpace and YouTube will eventually be wildly profitable? Because in the past, no who controlled that much attention failed to make money. The problem is that MySpace and YouTube don’t control anything. They are networks, not pipes. Many ways in, many ways out, many alternatives. Even worse (from a media economics standpoint), they are networks within networks (within networks).
No control, no profit.
Ceding control to consumers was the dominant theme of the Association of National Advertisers conference — but if consumers are in control of your brand, the best way to increase sales is not by advertising in the traditional sense, but by making better products and providing better service.
As far as I can see, Google is the only media company that has successfully profited from the new network paradigm, and only through the herculean effort of controlling the network (fighting search engine spam, click fraud, arbitrage, etc.).”
[here Ito goes further]
tarted by ---gallizio
in the ever [helza]popping era
permalink
Thursday, November 02, 2006
simon [i]mago

what if
Se lo spirito non diventa immagine, sara' annientato insieme col mondo
Simon Mago
tartito da ---gallizio
all'epoca dell'imagoinfieri
permalink