Sunday, October 29, 2006
scrivere per la voce

la lingua recisa
“Il senso e' ormai la cosa meno condivisa del mondo.
Ma la questione del senso e' ormai il nostro destino,
senza riserve ne' scappatoie possibili. La questione,
o forse piu' e meno di una questione: una preoccupazione,
un compito, una chance”.
Jean-Luc Nancy, Un pensiero finito
1. Scrivere per niente e per nessuno, in questa valle di lacrime. Scrivere per la voce, per fare sgorgare dalla bocca parole inebriate, negligenti, pigre, poco disposte a farsi ascoltare come sottofondo. Cantare, senza saper cantare. Una voce che suona, aspra, confusa, ruvida, poco cortese. Una voce impossibile, perché tutto intorno preferiscono i dolci suoni, quelli che si accordano alla melodia del denaro. E questa voce, allora, questa mia impossibile, suona a vuoto, come ora, senza ascoltatori. Udire la propria voce con angoscia, lasciare fluire il fiato misto al timore di restare senza pubblico – oh cenere del fallimento! Ma celebro, comunque, al di la' di ogni misura consentita, gli spigoli di questa voce che di metallo son sonanti e forti … La sento suonare, la mia voce, che vibra irriducibile. C’e' una volonta' che la guida, quella di comunicare nel modo sbagliato, azionando una percezione spiazzante, nella consapevolezza che soltanto incontrando l’Altro che e' seduto di fronte a te, soltanto abbracciandolo con questa voce repellente e oscena e affascinante, puo' aprirsi efficace l’incontro. E' il rito del teatro: la speranza – tutta attoriale – che il tuo corpo in azione provochi il risveglio erotico, politico, estetico, dello spettatore. Hai di fronte, durante lo spettacolo, fantasmi che pensano, che parlano la tua stessa lingua, ma con codici diversi, ognuno con consapevolezza parziale, grumi di estetica, frammenti di politica, molecole di sessualita'. Il tuo ronzio intaglia quel marmo: mira a scrivere parole indelebili, e cio' proprio in contrasto con la caratteristica principale del dire, ossia lo svanire immediato della voce, il suo sparire nel momento stesso in cui viene emessa. In questa contraddizione e' il dolore dell’attore. Ed e' proprio cercando una sintesi tra questi due momenti che sono giunto a praticare la voce della catastrofe.
[andiamo a verona a sentirlo?]
tartito da ---gallizio
all'epoca dei fiumi di voce a grumi
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becoming virals, once again

eugenio alberti schatz, ballerine
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Sembra impossibile il compito, Francesco. Ma anche ai tuoi tempi sembrava impossibile.
Tu riuscisti a creare un movimento, oggi lo diremmo virale.
Tu riunisti gli eretici, gli erranti, i fondamentalisti, i corrotti, gli accecati.
E fregasti l'Apocalisse.
Oggi dobbiamo farlo ancora. Pena la nostra morte, fisica e non.
Aiutaci. Dal centro geometrico d'Italia.
Quest'ultimo è mutato. Lo sai.
Il centro è una rete da un italiano su tre. Pensante.
Su questa si diffonde l'informazione, la coscienza e la sofferenza.
Come allora la tua rete sapeva dei massacri, delle rivolte, delle eresie, ingenue e non.
Allora nei conventi e nelle abbazie si ospitavano i disperati. I taglieggiati, gli esprorpiati, i fuggitivi, i deportati, i pellegrini, i disertori di guerre assurde, i condannati senza processo, i violentati dai poteri armati.
La' potevano parlare, delle loro vite, a un uomo di Pace. Là fluiva l'occhio interiore. E ricominciare, nelle abbazie e nelle commanderies, a vivere attivi. E protetti.
Disegnarono il tuo volto su tutte le chiesette di campagna che poterono. Per proteggere vita e campi. E ricordarsi del Tau.
Divenne virale il Tuo Tau, il Tuo occhio, il Tuo orecchio, il Tuo spirito.
beppe caravita, il Tau [lettera a san Francesco]
tartito da ---gallizio
al tempo virulento sans servoli ne' padroni
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Saturday, October 28, 2006
Mirror, Mirror on the wall, who is the fairest one of all?

Icones id est verae imagines virorvm doctrina
simvl et pietate illvstrivm... quibus adiectae
sunt nonnullae picturae quas emblemata voca
a device that is capable of measuring the quality of an art piece, based on the amount of time that people spend in front of an artwork compared to the total time of exhibition. the measurements are graphically represented by comments & a 5-star rating system.
cresit: information aesthetics
tartito da ---gallizio
all'epoca emblematica ritardata su vetro
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Friday, October 27, 2006
la famosa alienazione

aut of nowhere, but communism
auter
dico per dire
fotografo per fotografare
parlo per parlare
scrivo per scrivere
io o un altro idem
non esclusive
sono qua provvisorio
precario
sedentario
vicario
mario pischedda
tartito da ---marius
al tempo dell'utensile malinconico ut quiescat
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Thursday, October 26, 2006
tenere conto del fuso

terti[ari]um non datum / sputis in ore [Catullo da Arbare']
piu' sputi
molto fuso, vedi se va bene, se non va bene, se stanca, se si legge, se si puo' leggere...poesie per pendolari, per nomadi, per gente senza casa, per chi non ha tempo, per chi non legge, per chi legge distrattamente poesia come la filosofia, con la quale o senza la quale si puo' proseguire ugualmente
tartito da ---gallizio
al tempo del pixel perfer obdura
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Wednesday, October 25, 2006
e allora

you're like the snow / only purer fleeter (E.E. Cummings)
Tutto passa: e allora
sia la melodia passeggera;
quella che ci disseta,
avra' su noi il sopravvento
R.M. Rilke
tartito da ---gallizio
all'epoca leggera che passava sulla terra
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Tuesday, October 24, 2006
visual autism, even

autistic inter/est
Words are like a second language to me. I translate both spoken and written words into full-color movies, complete with sound, which run like a VCR tape in my head. When somebody speaks to me, his words are instantly translated into pictures. Language-based thinkers often find this phenomenon difficult to understand, but in my job as an equipment designer for the livestock industry, visual thinking is a tremendous advantage.
Visual thinking has enabled me to build entire systems in my imagination.
Being autistic, I don't naturally assimilate information that most people take for granted. Instead, I store information in my head as if it were on a CD-ROM disc. When I recall something I have learned, I replay the video in my imagination. The videos in my memory are always specific; for example, I remember handling cattle at the veterinary chute at Producer's Feedlot or McElhaney Cattle Company. I remember exactly how the animals behaved in that specific situation and how the chutes and other equipment were built. The exact construction of steel fenceposts and pipe rails in each case is also part of my visual memory. I can run these images over and over and study them to solve design problems.
This process of association is a good example of how my mind can wander off the subject. People with more severe autism have difficulty stopping endless associations. I am able to stop them and get my mind back on track. When I find my mind wandering too far away from a design problem I am trying to solve, I just tell myself to get back to the problem.

acting aut
auter acting
The visual system may also contain separate subsystems for mental imagery and image rotation. Image rotation skills appear to be located on the right side of the brain, whereas visual imagery is in the left rear of the brain. In autism, it is possible that the visual system has expanded to make up for verbal and sequencing deficits. The nervous system has a remarkable ability to compensate when it is damaged. Another part can take over for a damaged part.
tarted by ---gallizio
in the evertarting autistic wave
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Sunday, October 22, 2006
un imperialismo elegante, anche

zone of influence
deeper influence
ogni civilta' crede che il suo modo di vivere sia il solo buono e il solo concepibile, che debba convertire il mondo a esso oppure infliggerglielo; questo modo di vivere equivale per essa a una soteriologia esplicita o cammuffata; in realta', a un imperialismo elegante, che pero' cessa di esserlo non appena si accompagna all'avventura militare. Non si fonda un impero soltanto per capriccio. Si assoggettano gli altri perche' vi imitino...

stereotipo [terms of use]
harder usage
...perche' si modellino su di voi, sulle vostre credenze e sulle vostre abitudini; subentra in seguito l'imperativo di farne degli schiavi per contemplarvi l'abbozzo lusinghiero o caricaturale di se stessi.

closer self image
Che ci sia una gerarchia qualitativa degli imperi, sono d'accordo: i Mongoli e i Romani non assoggettarono i popoli per le stesse ragioni e le loro conquiste non ebbero il medesimo risultato. Cio' non toglie che gli uni e gli altri fossero ugualmente esperti nel far perire l'avversario riducendolo alla loro immagine.
tartito da ---gallizio
all'epoca dello stereotipo soft ad usum delphini
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Saturday, October 21, 2006
percepire nell'oscuro

il chiaro non smette d'immergersi nell'oscuro
io devo avere un corpo, e' una necessita' morale, una «esigenza». E, in primo luogo, io devo avere un corpo perche' vi e' qualcosa di oscuro in me. Ma, fin da questo primo argomentare, l'originalita' di Leibniz appare grande. Egli non dice che solo il corpo spiega quanto c'e' di oscuro nello spirito. Al contrario, lo spirito e' oscuro, il fondo dello spirito e' scuro, ed e' proprio questa natura scura che spiega ed esige il corpo.
(...) Non vi e' dell'oscuro in noi perche' noi abbiamo un corpo, ma noi dobbiamo avere un corpo perche' vi sia dell'oscuro in noi. Ma questo argomento lascia il posto a un altro che sembra contraddirlo, e che e' ancora piu' originale. Questa volta, noi dobbiamo avere un corpo perche' il nostro spirito ha una zona di espressione privilegiata, chiara e distinta. Ora e' la zona chiara a esprimere l'esigenza di avere un corpo.
(...) Il chiaro esce dall'oscuro e non smette di ritornarvi.

esse est percipi
Io dispiego sempre tra due pieghe, e, se percepire equivale a dispiegare, io percepisco sempre nelle pieghe. Ogni percezione e' allucinatoria perche' la percezione non ha oggetto.
gilles deleuze, la piega. Leibniz e il barocco
tartito da ---gallizio
nell'era ripiegata nell'oscuro a oschiri
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Friday, October 20, 2006
paradice

robinias hood
hoodder
what acceptable paradise can we extract from so many ruins,
Herve', without falling into them?
tarted by ---gallizio
in the ever tarted era
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replacing soon

trustee trodden ichnusa
even more
"EBay or a derivation of eBay could annihilate the financial services industry, because why would I need a bank or a stock exchange to do that intermediation when I can actually deal directly?"
via P2P-Foundation
tarted by ---gallizio
in the pending ichnusa sandboxes era
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Tuesday, October 17, 2006
prendre

cemento mori
sono preso prima di prendermi
tartito da ---gallizio
al tempo lastricato del pomo pero
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Friday, October 13, 2006
pre/testo per una nonlettura
Thursday, October 12, 2006
Tube-Blob or not Tube-Blob

you-tubed
more tubed
I’m on a bit of a Marshall McLuhan kick this week, with YouTube’s acquisition to Google still in the air.
Why did Google take it when they had their own video service? Because Google’s wasn’t as popular. And why not? Because Google approached video as information. Youtube saw it as television.
This is not about videos, it’s about television, and the future of television most importantly.
YouTube, aptly named, since “You” (= My) and Tube (= Television) precisely describe television’s reconfiguration in the Communication Age. Yes, and MyTube would’ve sounded a bit weird. But MyTube would’ve seemed a bit, well, narcissistic (ah, the truth about teenagers and MySpace is written in the name!). And it would’ve missed the function of Communication as it’s applied to television. Since television is configured as a broadcast medium, it’s reconfiguration is as a communication medium. MyTube would’ve missed the point. YouTube captures it: television communicates only if it’s seen by others with whom one is communicating (namely, one’s friends, or social network).

out of tuning?
outer
The social aspect of television is the reflection: to see others seeing what you’re seeing. To share the experience of watching. Well, we don’t often watch television that way any more. Sharing couches and armchairs, turned and tuned into the same network broadcast, primetime, dinner tray, dog splayed out on the floor thinking it’s all about him. We live in a play-shifted, time-shifted day and age in which communication is as likely to happen asynchronously as it is to happen at all: that is, over the internet and not face to face. YouTube is about watching socially, but of course from one’s own computer, out of synch in time, but in synch in terms of the content.
The new generation doesn’t sit down to watch prime time tv together. It’s on YouTube, which provides the asynchronicity of experience, personaliz-ability of tags, uploading, favorites lists, channels, and a play duration much better suited to consumption than tv. Content in minutes, not half hour blocks. And played, of course, over the medium that’s mine, that’s mobile, that’s interactive, and that’s connected: the computer.
Google bought YouTube. Makes perfect sense.
source: pay attention to You-Tube
tartito da ---gallizio
in the fine out-of-the-tuning era
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ph/otomb/feeder

el jardinero de las almas
deeper tomb
Il f/oto/grafo e’ come un giardiniere
che semina sulle tombe piante che magari lui
non fara’ in tempo a veder cresciute
tarted by ---pixel
in the shoot-em-up tomb feeder era
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Saturday, October 07, 2006
la chiusura del cerchio

analemma... ad arezzo
La gloria di colui che tutto move
per l'universo penetra, e risplende ...
Dante, Comoedia, Paradiso, Canto I
[spampoetry] coming soon 4u
tartito da ---gallizio
al tempo dell'autismo ad infinitum
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Friday, October 06, 2006
e' l'ora del futuro

um pensamendo renovador
+ renovador
Lulu, donna che e' insieme emblema di un’epoca e autobiografia al contrario,
immagine e negativo di se stessa
LULU 4 us...camìng sùn
tartito da ---gallizio
all'antivigilia della editoria del self
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come nasce un'economia

fotografia bi/personale [non ancora bidirezionale]
L'idea è quella di una transizione a tre stadi.
Primo: introduzione dell'Idrm sul sistema di streaming e di Ip-tv aperto e differenziato (fase Chiariglione).
Secondo: istituzione di una flat di 5 euro mese come ritenuta alla fonte per i diritti agli autori su ogni connessione consumer a banda superiore in downoload a 500 kilobit (fase Caravita).
Terzo: progressiva trasformazione di questa flat da 5 euro-mese in account prepagato utilizzabile all'acquisto di opere multimediali in alta definizione (fase Cosenza).
(...) Chi immette sul p2p opere coperte da idrm può accumulare anche crediti, e incrementare il suo conto. Fa il markeing virale per tali opere, gestisce servizi Psp idrm, magari fa un motore di ricerca perchè siano promosse. O altro....chi aggiunge valore viene compensato. In un ambiente sano fino alle radici.
(...)Il passaggio dalla fase uno crea abitudine al pagamento idrm delle opere. La fase due determina un clima di serenità e selettività del P2p. La fase tre vede la nascita di un mercato bidirezionale (una economia) delle opere digitali, dinamiche e statiche-locali che siano.
Perchè? Semplice: perchè le tre fasi successive implicano la classica nascita di una economia.
(beppe caravita, completamento a dmin.it)
tartito da ---gallizio
all'epoca dell'economie in fiore
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teatralita' urbana dominante

quello che si ostenta sui muri
Può darsi che parlare di *Eros/zerO* sia possibile.
Può darsi. Ma l’impossibile soltanto è fatto del suo segreto. […] Impossibile non nel senso di una rinuncia compiuta, ma in un’esasperazione dolorosa, insormontabile.
Questa esasperazione non posso definirla in alcun modo.
Se posso parlarne, è di sbieco,
è attraverso ciò che io chiamo
lo svincolo poetico.
(Georges Bataille detournato)
A immagine degli avi, l’uomo moderno prova lo stesso desiderio di erotizzare lo spazio, urbano o d’altro genere, proiettandosi sotto forma di (immagini) gesti e rituali, surrogati simili. Una dinamica libidica anima cosi’ le "citta’ tentacolari", riveste di bagliore magnetico le "luci della citta’" (Chaplin, i futuristi), trasforma lo spazio urbano in matrice (Metropolis, di Fritz Lang). Ovunque attraverso il mondo, cittadini o paesani cercano, al di la’ di necessita’ e consuetudini, di coire, andare insieme, rastrellando ciascun giorno alle stesse ore le stesse arterie o gli stessi percorsi privilegiati, fermandosi in qualche piazza, forum o agora’ degni di un riparo sotto roccia preistorica o del crocicchio in cui Edipo accoltello’ il padre Laio: boulevard, passeggiata, paseo, promenade — al tramonto, nell’ora tra il lusco e il brusco, quando, stanchezza e atavica paura della notte aiutando, forme e oggetti sfumano, i branchi di cani del desiderio senza scampo si gettano in una caccia velleitaria; sguardi da lupo, da lupa o da cerva, luccicanti, voraci o velati, fanno assalti di mute e fuggenti seduzioni. Questi movimenti ritualizzati, tipici di una teatralita’ urbana a dominante immaginaria, cristallizzano i clamori, i flussi e i flou erotici che impregnano agglomerati o comunita’, o da cui trasudano. Le pressioni e gli assilli brutalmente o subdolamente istigatori di manifesti e annunci imparentati scandiscono, e i piu’ espliciti fanno a pugni a esperia, tutta l’anatomia sessuale o sessualizzata del corpo con, tra indossatrici, modelle, star e altre barbie, l’inevitabile pin-up, la nostra Venere postistorica, gambe nude e petto prominente, appostata seduttrice e ritoccato poster per libidinizzare bevande, automobili, attrezzature domestiche, opere letterarie, pannolini e quant’altro.

piolicultura
Alla maniera dei pioli fallici piazzati alle porte delle citta’ antiche, certi manifesti propongono, con numeri e posizioni a sostegno, voluttuosi incontri con partner della “scopata pronta”. E quello che non si ostenta su muri, edifici o pannelli, riveste da cima a fondo le edicole dove, su un rilancio di copertine, si mettono in mostra e si annunciano i pressanti e vani appelli di Eros. Nudita’ e deshabille’, mimiche, smorfie e “baci” si disputano la pelle squamosa della citta’, trasformando ogni passante in voyeur, potenziale cliente, sconcertato consumatore. Rumore di fondo urbano, melting pot di fantasmi, nebbia o smog erotico raccolgono ogni sorta di tracce — rifiuti o echi — di una libido aggressiva, seduttrice, arcaica, infantile: promiscuita’ vagamente fusionale, sensazione di essere portati — holding — dalla folla, sfregamenti tattili, scie olfattive, voyeurismo, esibizionismo... Ma, poiche’ le preoccupazioni utilitaristiche, i divieti e le paure la spuntano sulle emozioni e sulle istanze erotiche, queste spesso non hanno altro sfogo che una frustrazione causa di reazioni di ostilita’ e di un clima di sorda tensione, con passaggi all’atto piu’ o meno violenti: parole o gesti ingiuriosi, graffiti che sfregiano manifesti, toilette e luoghi pubblici e altre puntuali forme di espressione a cui potremmo applicare la qualifica di pornografiche, per quanto prevalga un amaro miscuglio di invidia, di risentimento, di confusione e di impulsivita’ su un fondo di velleita’ e di fantasticherie erotiche.
roger dadoun, l'erotismo. Vita o morte?
tartito da ---gallizio
all'epoca virale della ben/nata frascica
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Sunday, October 01, 2006
I've got purplestriped pantyhose, matching your bruises

metaphisical bruises
more purple bruises
Ti accendo e ti spengo. Ho calze a righe viola intonate ai tuoi lividi.
Se ti muovi ho male ai reni, se sto fermo mi dispiaccio. Anticamente c'eri tu,
in questa stanza, disinvolta e sorridente.
via ciccio
tarted by ---gallizio
in the purple saatching era
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