Sunday, October 29, 2006
becoming virals, once again

eugenio alberti schatz, ballerine
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Sembra impossibile il compito, Francesco. Ma anche ai tuoi tempi sembrava impossibile.
Tu riuscisti a creare un movimento, oggi lo diremmo virale.
Tu riunisti gli eretici, gli erranti, i fondamentalisti, i corrotti, gli accecati.
E fregasti l'Apocalisse.
Oggi dobbiamo farlo ancora. Pena la nostra morte, fisica e non.
Aiutaci. Dal centro geometrico d'Italia.
Quest'ultimo è mutato. Lo sai.
Il centro è una rete da un italiano su tre. Pensante.
Su questa si diffonde l'informazione, la coscienza e la sofferenza.
Come allora la tua rete sapeva dei massacri, delle rivolte, delle eresie, ingenue e non.
Allora nei conventi e nelle abbazie si ospitavano i disperati. I taglieggiati, gli esprorpiati, i fuggitivi, i deportati, i pellegrini, i disertori di guerre assurde, i condannati senza processo, i violentati dai poteri armati.
La' potevano parlare, delle loro vite, a un uomo di Pace. Là fluiva l'occhio interiore. E ricominciare, nelle abbazie e nelle commanderies, a vivere attivi. E protetti.
Disegnarono il tuo volto su tutte le chiesette di campagna che poterono. Per proteggere vita e campi. E ricordarsi del Tau.
Divenne virale il Tuo Tau, il Tuo occhio, il Tuo orecchio, il Tuo spirito.
beppe caravita, il Tau [lettera a san Francesco]
tartito da ---gallizio
al tempo virulento sans servoli ne' padroni
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