Thursday, October 18, 2007
controvento

wind
Un vento di maestrale, di lato,
imprendibile si getta sul veliero,
sulle case, sulle porte, come flagello
demolisce quest’erba felice,
i boschi, le lingue, i gabbiani,
demolisce ogni vilta'.
Inutile resistere alla sua furia,
alla sua mira, alla sua
devastazione, inutile tentare
la fuga. Chiusi in casa, dovunque
finisce la partita, tra un boato e l’altro
del vento, tutti i luoghi
sono azzerati, tutti i gesti,
tutte i buoni propositi.
Tutte le musiche.
C’e' troppo vento, stasera,
in questa oscurita', e il vento
non lascia scampo e rende tutto ancora
più buio. E' fatale, quando lo scoramento
prende il sopravvento, quando
il fiato s’arresta, e l’occhio
si congeda, e' la tromba della fine
ad accendere il pensiero,
la paura, la morte.
Il vento soffia e porta
pioggia, e ogni parola
risuona a vuoto, sillabe rese cenere
dalla gola singhiozzante, ogni grido,
ogni pianto, risuona contratto
nel vento di ciclone, risuona
muto. In questo vento estremo
tra i cordami il mozzo agonizza,
la donna si aggrappa alle mura di casa,
il bambino straziato dalla porta,
mentre al molo il pescatore
ha ritratto le reti
piangendo la sua impotenza
per la violenza delle ventate,
maledicendo dio
per la sua ottusa indifferenza,
per la sua sordita', per la sua assenza.
Chiedeva aiuto, ma non c’era nessuno
che lo potesse aiutare.
Tutto e' crollato, la scuola, le case,
la natura, anche il parlamento.
L’ululato del vento, il suo terrifico
suono, la sua forza, senza vergogna
ha fatto stonare ogni sorriso,
rendendo il profilo di dio
un vano ricordo, inutile
battito d’un nome, d’invano
ansare, di nulla.
tartito da ---nevious
al tempo del libro mastro del vento maestro
permalink
Labels: gambula, mariopischedda, poetry, sardegna, sardinia
Friday, October 12, 2007
a kind of new John Law

Musée d'Orsay
(photocredit) larger
Lord Keynes has always appeared to me a kind of new John
Law. Like Law, Keynes was a financial genius who made some
real contributions to the theory of money. (Apart from an interesting
and original discussion of the factors determining the
value of money, Law gave the first satisfactory account of the
cumulative growth of acceptability once a commodity was
widely used as a medium of exchange.) But Keynes could never
free himself from the popular false belief that, as Law expressed
it, 'as the additional money will give work to people who were
idle and enabled those already working to earn more, the output
will increase and industry will prosper'.
It was against this sort of view that Richard Cantillon and
David Hume began the development of modern monetary
theory. Hume in particular put the central point at issue by
saying that, in the process of inflation, 'it is only in this interval
or intermediate situation between the acquisition of money and
the rise of prices, that the increasing quantity of gold and silver
is favourable to industry'. It is this work we shall have to do
again after the Keynesian flood.
In one sense, however, it would be somewhat unfair to
blame Lord Keynes too much for the developments after his
death. I am certain he would have been - whatever he had said
earlier - a leader in the fight against the present inflation.
But developments, at least in Britain, were also mainly
determined by the version of Keynesianism published under
the name of Lord Beveridge for which (since he himself
understood no economics whatever) his scientific advisers
must bear the responsibility.
I have been blamed for charging Lord Keynes with a somewhat
limited knowledge of economic theory, but the defectiveness
of his views on the theory of international trade, for example,
have often been pointed out. And the clearest proof seems to me
to be the caricature of other theories which he presented,
presumably in good faith, in order to refute them.
Friedrich A. Von Hayek, A Comment on Keynes, Beveridge, and Keynesian Economics
tarted by ---gallizio
in the ever coined era
permalink
Labels: economics, freebanking, hayek, keynes
Wednesday, October 10, 2007
sanguinino le mie parole sciape

lacan
Quattro muri: sempre gli stessi, e sempre diversi; come distinguere un muro in caduta da un altro, come classificare macerie e spoglie edili, come schedare questi toni di grigio; come scindere la mia solitudine in isolamento, assenza, rifiuto, torpore, inquietudine, autismo, frustrazione, paura, panico. I mille gradi di un assedio, le mille stanze di questo condominio: sono una specialista, oramai, a declinare queste sottigliezze calcinate, questi fremiti sassosi, queste pignatte imbrattate in lavelli abbandonati, questi mobili stritolati. La mia e' un'esegesi dell'infimo: il mestiere che ho scelto e' tenere aggiornato un archivio di finali, di rovine, di disfatte e tracolli.

eat-and-sleep-here
Privata dell'azione, non ho immagini a cui far riferimento che non siano i mattoni scheggiati e le carogne dei cani. Non descrivo, scrivendo: non so quando verrò letta, non so se mai verrò letta, e il tempo che mi avanza per trovare una risposta - cosa faccio io qui? - mi curva le ossa in forme inusuali, anarcoidi e rigide.

gloves
In questo sovrumano budello, migliaia di cunicoli in cui larve e dannati entrano in collisione sottoterra, questi tunnel e questi corridoi diroccati da cui sporgono a casaccio mani sporche e fiammelle fioche, io ci abito e scrivo. Procedo per tentativi, tutti incoerenti; mi aggrappo a ogni illusione ottica, a ogni nientitudine: polvere, scaglie, lembi, fessure e spaccature.
Muri su muri su muri su muri: ci appoggio le mani. La loro fragilità umiliante mi inquieta; la loro robustezza rugosa mi riempie e mi rincuora. Mi è rimasta una lingua dura come la pietra; faccio appello alla mia ultima risorsa: la resistenza, la sclerosi. Il migliore dei muri possibili: ecco cosa sono venuta a cercare, qui.
tartito da ---gallizio
all'epoca sciapa dell'emolamento sapido
permalink
Labels: babsijones, books, carmilla, mariopischedda, sangue, sbancor, war