Friday, October 03, 2008
sempre e soltanto barlumi

enterteinment
"La formazione di immagini appare cruciale. Il fisico Max Planck pensava di non poter svolgere la propria ricerca senza una qualche idea di un mondo reale che non arriveremo mai a conoscere, ma che dobbiamo continuamente sforzarci di rappresentare e scoprire. Planck parla ripetutamente dell'«immagine del mondo», e descrive ciò che chiama la «continua riduzione del carattere intuitivo e della facilità di applicazione dell'immagine del mondo... Le impressioni sensoriali immediate, fonti primordiali dell'attività scientifica, sono totalmente scomparse dall'immagine del mondo, in cui la vista, l'udito e il tatto non hanno più alcun ruolo.»
Forse siamo incapaci di immaginare il processo di formazione delle immagini. Malgrado tutte le nostre finestre, coglieremo sempre e soltanto barlumi del mondo reale. Come Planck, disse Wijnnobel, anch'io ritengo che il mondo sia reale, che esista, e che sia un nostro bisogno, oltre che un dovere o un piacere, formarne l'immagine. Non riusciremo a dare una risposta alla domanda, che cos'è l'uomo, nè alla domanda più difficile, che cosa è reale, che cosa è vero. Ma la nostra pluralità di finestre dovrebbe proteggerci dall'angoscia del solipsismo, non certo favorirla.
(...)
La grande intuizione - in qualsiasi campo - coglie ordine e somiglianza nelle differenze e nei molteplici movimenti dell'universo. L'intuizione di un ordine si rivela infondata, e altre la sostituiscono, ma noi continuiamo a cercare."
antonia s. byatt, natura morta
tartito da ---gallizio
al tempo iconogrfico delbarlume che fiamma
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