Wednesday, October 15, 2008
In attesa dell'istante in cui il tempo scompare

scoglione
Esistere è patire un disastro, attraversato quasi sempre senza avvedersene, e del quale, per ulteriore equivoco, ognuno spera molto. L'umano vuole un solo suo bene, fa in modo di scoprirlo e come un animale lo insegue, spiando; ignorante, s'attirerà un tutt'altro, già preordinato, incontro.
(...)
Tragico è l'esistere in una costrizione inevitabile: sapere la propria anima costretta e sempre ripresa da un'esistenza dovuta, e inattesa.
In storie d'individualità per chi molto mitemente le indaghi mai si dà un dopo come conclusione di eventi preliminari. Ma piuttosto un gesto finale, dal quale, per paradosso, dipende ogni evento di prima. In ogni io si dà l'istante d'un gesto, per il quale causa ed effetto perdono senso: e s'invertono. Questo istante, in cui il tempo scompare, ridicolizza tutti i libri di storia consueti, che fidano nei nessi d'un prima che causa il dopo. Nell'esistenza, come nelle favole, o nel tempo rovesciato d'un sogno, il dopo attende dall'inizio il prima.
Geminello Alvi, Dell'Estremo Occidente
tartito da ---gallizio
all'epoca istantanea del gesto che scioglie la paura
permalink
Labels: alvi, epica, evestrum, geminello, istante, mariopischeddainmovement