Thursday, April 03, 2008
svelte a sigillare

senza fine
(piu' infinita)
Oggi, rintracciare cibi ghiottamente arcaici e' affare da indagatori, e vuole una protervia tanto astutamente viziosa da ridar prestigio al liso peccato medievale della Gula. Pertanto, molto rallegrano certe sporadiche, discontinue sopravvivenze arroccate in qualche sapida ridotta provinciale. La ricetta centonovantuno [dell'Artusi] tratta, fra i fritti, delle "donzelline", losanghe di pasta ("un intriso ne' troppo sodo, ne' troppo morbido"), fritte e poi spolverate di zucchero a velo; e ci si rammenta che, ancor oggi, in qualche piazza emiliana, si possono scorgere irte femminette davanti a bigonci di olio bollente, svelte a sigillare bolle di volatile aria, entro una esilissima crosta dorata, una "sfoglia della grossezza di uno scudo", da sciogliere in bocca, ustionanti ed effimere
giorgio manganelli, la cucina di bengodi
tartito da ---gallizio
all'epoca dell'alta la cupa fiamma che sigilla
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