Saturday, April 26, 2008
bannati, nella vita sacra

fotografie per nulla
"Secondo Foucault, a lungo, uno dei privilegi caratteristici del potere sovrano e' stato il diritto di vita o di morte. Questo potere e' assoluto, e non e' concepito ne' come la sanzione di una colpa (...). Non si potrebbe dire in modo piu' chiaro che il fondamento primo del potere politico e' una vita assolutamente uccidibile, che si politicizza attraverso la sua stessa uccidibilita'.
E' stato acutamente osservato che lo stato non si fonda su un legame sociale, di cui sarebbe espressione, ma sul suo scioglimento (déliaison), che vieta [badiou]. Possiamo ora dare un senso ulteriore a questa tesi. La déliaison non va intesa come scioglimento di un vincolo preesistente (che potrebbe avere la forma di un patto o contratto); piuttosto il vincolo ha esso stesso originariamente la forma di uno scioglimento o di un'eccezione, in cui cio' che e' catturato e', insieme, escluso e la vita umana si politicizza soltanto attraverso un abbandono a un potere incondizionato di morte. Piu' originario del vincolo della norma positiva o del patto sociale e' il vincolo sovrano, che e', pero', in verita', soltanto uno scioglimento; e cio' che questo scioglimento implica e produce - la nuda vita, che abita nella terra di nessuno tra la casa e la citta' - e', dal punto di vista della sovranita', l'elemento politico originario [...]
Protagonista di questo libro e' la nuda vita, cioe' la vita uccidibile e insacrificabile dell'homo sacer. Equivalente dell'uomo messo al bando del medioevo. E' possibile assimilare la condizione dell'homo sacer a quella di un devoto sopravvissuto, per il quale non sia piu' possibile alcuna espiazione vicaria ne' alcuna sostituzione di un colosso. Il corpo stesso dell'homo sacer, nella sua uccidibile insacrificabilita', e' il pegno vivente della sua soggezione a un potere di morte, che non e' pero' l'adempimento di un voto, ma assoluta e incondizionata. La vita sacra e' vita consacrata senza alcun possibile sacrificio e al di la' di qualsiasi adempimento. Non e', allora, un caso se Macrobio , in un testo che e' parso a lungo agli interpreti oscuro e corrotto, assimilasse l'homo sacer alle statue (Zanes) che in Grecia venivano consacrate a Giove coi proventi delle multe inflitte agli atleti spergiuri, e che non erano altro che i colossi di coloro che avevano violato il giuramento e si consegnavano cosi' vicariamente alla giustizia divina".
giorgio agamben, homo sacer
tartito da ---gallizio
al tempo bannato del chi volo' fu libero
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