Tuesday, February 12, 2008
piu' grandi stelle

my dreams that fly
Piu' profonde ferite che a me
inflisse a te il tacere,
piu' grandi stelle
ti irretiscono nella loro insidia di sguardi,
piu' bianca cenere
giace sulla parola cui hai creduto.
paul celan, l'altro
Schierati contro un mondo che li soddisfa poco, i refrattari provano un comune bisogno di azione ma soffrono di una comune incapacita' di agire.
roger caillois, il vento invernale
Esistono forme di bellezza inattese e sconcertanti che confondono la riflessione e scoraggiano ogni tipo di sforzo.
E' necessario capire con chiarezza quale fascino ne costituisca il potere. L'intelligenza ammira smisuratamente queste meraviglie spontanee che ne' la sua laboriosa inventiva ne' la sua pazienza arrivano a riprodurre.
Disperando di conoscere mai il segreto per crearne di uguali, si stupisce che esistono e che nascono senza difficolta'.
MA subito si allarma: da dove vengono questi doni? Che cosa annunciano? Ignora la loro origine e la loro destinazione.
Il loro fulgore si sprigiona da una tale oscurita', il loro splendore sembra innalzarsi da tali abissi ed essere cosi' vano, che la mente dubita della necessita' di lasciarsi abbagliare senza opporre resistenza. Non pensa certo di negare un incanto che la trascina. Tuttavia ha il presentimento che non potrebbe cedervi senza venir meno a un richiamo che corrisponde meglio agli slanci piu' costanti della sua autentica vocazione.
A dirla tutta, vorrebbe che questi doni non fossero cosi' gratuiti. Apprezza di sicuro quei versi armoniosi e strani.
Non si stanca del loro canto delizioso ne' del loro mistero, fonti inesauribili di fantasticherie. Trae piacere da massime enigmatiche e folgoranti, nelle quali il pensiero suppone stoltamente una maggiore profondita' che nelle formulazioni precise. (...)

I've gone about the night
(...) Possa lo spirito restare insensibile al miraggio, giacche' puo' fondare la sua legge su basi ben piu' stabili.
Quelle luci, quelle piacevolezze che gratificano i sensi, gli presentano in realta' l'immagine impressionante della FEcondita' trionfante, ornata e inebriata dal tripudio della sua fertilita'.
E' l'orrore della vita che fa e disfa a piacimento i suoi mostri e i suoi prodigi.
Essa estrae all'improvviso da riserve stagnanti pompa e delicatezza, grazia e opulenza, ma soltanto per ricacciarle subito nel fango che le ha prodotte e di cui esse non rappresentano che la piu' passeggera metamorfosi possibile.
Certamente nessuna opera umana produce tali meraviglie. Per crearle e' necessaria una potente e inquietante genialita'.
Una repentina magia fa uscire quei fiori dal limo e, anch'essi, come certi capolavori improvvisi, si compiono senza essere costati pena o affanno, impeccabili, senza che alcun tentativo deludente abbia permesso e preceduto la loro perfezione.
Prodotti subito compiuti e splendenti di un lussureggiare di forze, pronti a dissolversi piu' rapidamente di quanto non siano nati, questi fiori non sono separati, nella loro breve stagione, dalle loro immonde radici.
Come esse, appartengono al pantano in cui tutte le energie si stipano senza mai definirsi, muoiono e prolifeano in un brulichio che non conosce ne' disciplina ne' proposito. Si potrebbe pensare che laggiu' striscino, se mai riuscisero a prender forma, esseri primordiali tutti sesso e cloaca. Non si distingue il maschio dalla femmina, il ventre dal suo alimento, e gli accoppiamenti in cui questi ermafroditi si confondono sono altrettanto indiscernibili delle digestioni in cui lo stomaco e il cibo paiono dissolversi l'uno nell'altro. Tutto prospera e si moltiplica in un precipitato di vita dissoluta che non giunge a produrre un'esistenza definita e durevole. Questo mondo non conosce ne' ordine ne' autonomia. Le larve che vi si muovono, costrette alla stessa spietata e tumultuosa anarchia, appaiono soltanto per riversarsi fuori dal bozzolo. Rimangono perennemente al di qua di una forma e di un nome qualsivoglia, senza un'anima che ancori o rafforzi il loro fugace involucro. Che credito accordare ai prodigi che il caso genera da questo autentico inferno? Se ne devono cercare di meno spacciati, per quanto lungo che sia il cammino.
roger caillois, la severita'
tartito da ---gallizio
al tempo madido del fugace involucro
permalink
Labels: caillois, cloaca, flebilis energheia, genius