Friday, February 15, 2008
Fra due precipitati

genius loci?
Nell'ovvio della nostra quotidianita', abbiamo ben chiaro in testa quali rapporti di causa e di effetto possiamo porre fra due precipitati. La stecca colpisce e la palla rotola sul tapeto verde del biliardo; se inciampo posso cadere e se schiaccio l'interruttore della luce e' probabile che la stanza si illumini.
Nell'ovvio della nostra quotidianita', insomma, sfregando una lampada ci aspettiamo che diventi piu' pulita o piu' lucida, ma non certo che ne esca checchesia , in grado o non in grado che sia di soddisfare i nostri desideri.
E' pur vero che nel porre rapporti (qualsiasi tipo di rapporto e quindi anche quelli di causa e di effetto) siamo teoricamente liberi, ma e' anche vero che, per non contraddire quelli gia' posti, la gamma delle possibilita' si restringe. Il fuoco scalda, se, per caso, in un certo momento raffreddasse, ci toccherebbe sanare la differenza.
La narrazione della Signora trasgredisce la mappa dei rapporti legittimi agli occhi di qualsiasi direttore di ristorante che si rispetti. Per la periodica iniezione di realismo che tiene in piedi la narrazione, allora, ecco la necessita' di una pausa imposta dall'interlocutore.
Considerata la piega che han preso le cose, qui ci si puo' interrompere. Inutile andare avanti. E dannoso - perche' i clienti, o qualche disbrigo che li concerne, aspettano.
felice accame, l'anomalia del genio e le teorie del comico
tartito da ---gallizio
al tempo anarkabestia della genialita' imbelle
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