Tuesday, August 21, 2007
erula: prelude to a kiss

kiss
deeper kiss
una delle tante esclusive
intervista
a
mariopischeddainmovement
in vista di
Cinemiamoci
Erula, mercoledi 22 agosto 2007
intervista
a
mariopischeddainmovement
in vista di
Cinemiamoci
Erula, mercoledi 22 agosto 2007
Innanzitutto una cosa minima (di quelle che piacciono a te) : grazie per aver fissato la rassegna nel giorno in cui sono nato. Quando - fatalita' - riuscirai a fissarne una anche in quello della mia morte il cerchio sara' concluso. Quando si dice rassegna terminale...
Ma mi hai chiesto delle domande, per giunta intelligenti.
visto che sei sempre "in movement", innanzitutto ti chiederei [se lo sai, o mai lo sapessi] dove sei e dove stai andando.
e' un movimento sussultorio, su e giu', giu' e su, senza direzione, senza meta, senza finalita'
il tuo cinema e' "assolutamente" avvinto dalla velocita'. Brevi lapilli che gemmano di luce, propria o altrui di volta in volta.
Ma allora la cinematica della tua poetica e' accelerata? Dove vanno a posarsi questi meteoriti di impermanenza, che pure si imprimono nella retina e poi nella corteccia di chi vede (e sente, nel senso di patisce) i tuoi film?
il tuo cinema e' "assolutamente" avvinto dalla velocita'. Brevi lapilli che gemmano di luce, propria o altrui di volta in volta.
Ma allora la cinematica della tua poetica e' accelerata? Dove vanno a posarsi questi meteoriti di impermanenza, che pure si imprimono nella retina e poi nella corteccia di chi vede (e sente, nel senso di patisce) i tuoi film?
[Se il cinema e' morto, il tuo muore di un ictus]
Cosa scatta in te quando senti di fare un video invece di uno scatto fotografico?
Cosa scatta in te quando senti di fare un video invece di uno scatto fotografico?
la questione o la differenza riguarda solo la durata, un film e' una f/oto/grafia lunga e la f/oto/grafia e' un film corto, estramamente condensato, come quelle pillole o barrette altamente energetiche che sotituiscono un intero pasto, la foto e' questo: experience, lingua, concepts, existence, emoticons condensati al massimo, stipati come le banane in una stiva o come gli extracomunitari in un canotto
Cosa senti invece quando decidi per una performance? Voglio dire: immagino siano anche frutti di automatismi irriflessivi, ma mi pare interessante, se puoi, renderci partecipi dell'incocco della tua opera. O di qualche tua opera che ricordi essersi plasmata in te in una modalita' fotografica piuttosto che filmica anziche' no.
Cosa senti invece quando decidi per una performance? Voglio dire: immagino siano anche frutti di automatismi irriflessivi, ma mi pare interessante, se puoi, renderci partecipi dell'incocco della tua opera. O di qualche tua opera che ricordi essersi plasmata in te in una modalita' fotografica piuttosto che filmica anziche' no.
la performance e' un grido di dolore, e' un urlo moderno, un esserci mutando mutante in mutande, un'afonia iperattiva, e' il grido cosmico del muto, del sordomuto, basta che spalanchi la bocca e senti l'ultrasuono delle sofferenze multiple
Nella tua quarantennale (e' una cifra simbolica) assenza dal sistema dell'arte (cui contrapponi il tuo essere un nulla), lo scorso anno sei apparso come una cometa sugli schermi della Saatchi Gallery di Londra. Escludendo che sia stata una tuia scelta, com'e' che ti sei virtualmente inscritto nel sistema? Che effetto ti fa?
Nella tua quarantennale (e' una cifra simbolica) assenza dal sistema dell'arte (cui contrapponi il tuo essere un nulla), lo scorso anno sei apparso come una cometa sugli schermi della Saatchi Gallery di Londra. Escludendo che sia stata una tuia scelta, com'e' che ti sei virtualmente inscritto nel sistema? Che effetto ti fa?
fulmine a ciel sereno la saatchi, mentre alle altre gallerie ho bussato coi miei francobolli o le mitragliate jpegiane (accettandomi e promuovendomi), qui sono stati loro a invitarmi esplicitamente:
Come fai a essere allo stesso tempo poverissimo eppure a donarti e a reiterarti all'infinito?
In cosa consiste questa inesausta depénsé di te stesso in un'iperinflazione iconica? Forse il nulla lo raggiungi per dilatazioni all'infinito, fino a coincidere panicamente col tuo orizzonte?
dilatazioni all'infinito, iperinflazione iconica mi piace come i lapilli che luccicano, qualcuno parla di ipertrofia produttiva, che dire? un magma si agita dentro di me, come quel daimon di socratica memoria, io sono un tramite, magma che sgorga, lapilli che schizzano in alto, tutto piu' forte di me e indipendente da me, inflaziono e' vero, erutto e' vero, ma solo con chi acconsente, con chi accoglie, con chi ascolta, con chi accetta, con chi e' gentile, con chi rallenta... insomma epilettiche produzioni, schiumanti come le onde bianche del mare quando si frangono sugli scogli neri luccicanti ed umidi di bava
E quell'orizzonte e', puo' dirsi, ancora, "cinema"?
E quell'orizzonte e', puo' dirsi, ancora, "cinema"?
le definizioni mi interessano poco, lascio a te il compito di inquadrare, ma se proprio vuoi credo che il concetto di multimediocrita' salvi capre e cavoli e consenta quella liberta' linguistica e artistica che i critici invece cercano sempre di tarpare, voglio andare, poter andare liberamente dal trash al sublime e viceversa, non escludere niente, un po' come la televisone che inghiotte tutto continuamente, un frullatore continuo dove alla fine la qualita' puo' essere una perla che scorre velocemente nel flusso e poi viene inesorabilmente inghiottita nel vapore acqueo gigantesco del niagara che tutto avvolge, sfornare industrialmente alla ricerca appunto di quel raggio di luce, di una folgorazione, di un incastro magico, la bellezza e' difficile diceva la poetessa, la perfezione e' difficile ed allora questo lavoro incessante, continuo, da minatore col picco alla ricerca del diamante che splende, like Syd
Se e' morto tanti anni fa, come diavolo fai a rilanciarlo di continuo come cosa sempre nuova?
Se e' morto tanti anni fa, come diavolo fai a rilanciarlo di continuo come cosa sempre nuova?
ho deciso di esplorare/esplorarmi in continuazione fino allo sfinimento, l'arte e' il mio supplizio di tantalo
Ho notato che se nella performance sei la quintessenza dell'autistico, in molti filmati sei capricciosamente tutto in dialogo. Fino all'ossessione, al mito dell'interlocuzione con EGH. mariopischedda non si parla mai addosso, ma parla talmente addosso agli altri da metterli in una sorta di scacco felice. Ma esistono davvero gli altri? E se esistono, non avevano detto che erano il male?
Ho notato che se nella performance sei la quintessenza dell'autistico, in molti filmati sei capricciosamente tutto in dialogo. Fino all'ossessione, al mito dell'interlocuzione con EGH. mariopischedda non si parla mai addosso, ma parla talmente addosso agli altri da metterli in una sorta di scacco felice. Ma esistono davvero gli altri? E se esistono, non avevano detto che erano il male?
gli altri esistono per essere rispettati, per essere amati, per essere voluti bene, gli altri non esistono come clientes, le professioni o i ruoli distorcono le visioni e le prospettive, l'altro e' un potenziale cliente al quale rifilare la polizza assicurativa, l'immobile o la crosta o altro ancora, insomma l'altro come strumento, logiche perverse che non mi appartengono, sono un ingenuo cronico nel dna, e anche se la realta' fa male, spesso, il piu' delle volte, quasi sempre, continuo a credere nel positivo dell'altro, degli altri, di chiunque mi stia di fronte, anche il piu' incallito delinquente, credo nella bonta' come valore supremo, utopia, utopie, non luoghi di cui abbiamo estremo bisogno, sprechiamo tempo nell'accumulo, a me piace dissipare e dissiparmi con l'opera, le opere grottesche, miti e gentili
Questa me la devi: un rigo appena per definire la nonlettura, e come hai accettato che altri, i testi, pur nonletti, si accanissero sulle tue immagini.
Questa me la devi: un rigo appena per definire la nonlettura, e come hai accettato che altri, i testi, pur nonletti, si accanissero sulle tue immagini.
la didascalia e' la combinazione felice (4 me s'intende, a ricci per es. non piacciono) di cio' che leggo, di ciò che sento, di cio' che vedo , e' questo incontro magico, casuale di rivoli che confluiscono solo per un istante in un unicum... cito l'ultimo lavoro: sono a massidda, una spiaggia ancora incontaminata della sardegna, mi punge una vespa velenosamente, credevo si fosse conficcata nel mio piede destro una siringa all'aidiesse, dolore acuto, acutissimo, stacco la vespa dalla vita sottile con le dita, lei arcuata e appiccicata nell'iniezione, zoppico e cammino claudicante, questo non mi impedisce di catturare il pallone da volley sulla battigia dall'ombra lunga, lunare, con la scritta in evidenza volley, mi cattura e scatto a un piede, a una gamba, più che monoculare questa volta potremmo parlare foto da capitan uncino o gamba di legno, so che c'e' qualcosa dentro, finche' rimuginando, ruotando attorno viene l'illuminazione, m'illumino d'immenso, l'altra folgorazione, stavolta linguistica il volli, sempre volli, fortissimamente volley di alfierina memoria, insomma le due cose si prendono e si sposano automaticamente et volià il gioco e' fatto, ma questo non toglie la libera fruibilità dell'opera con altri incastri, giochi, la polisemia delirante, il fuggire dell'opera senza autorialita' e la riappropriazione libera e la risignificanza ad infinitum, ecco l'inmovement, il fluire, lo scomparire, le ephemerals ph/oto/s like contemporary art, bauman parla di liquidita', di niente che permane, a differenza del gotico che continua a stupire, forse siamo più vicini oggi al mistero dell'esistenza col tutto che non rimane
Per finire:
Erula evocami zànzotto
Il suono della erula mi rimanda immediatamente a un verso di andrea zanzotto: a me viene in mente ferula, pianta magnifica della sardegna, che si staglia perfettamente nera superba e amgnifica in un tramonto dorato
luna medulla cordis mei.
Ricordati di mettermelo in video. magari come video fuori concorso, ma che concorre a dare un senso al nulla che senti di essere (tanto per cambiare, un cortocircuito)
Per finire:
Erula evocami zànzotto
Il suono della erula mi rimanda immediatamente a un verso di andrea zanzotto: a me viene in mente ferula, pianta magnifica della sardegna, che si staglia perfettamente nera superba e amgnifica in un tramonto dorato
luna medulla cordis mei.
Ricordati di mettermelo in video. magari come video fuori concorso, ma che concorre a dare un senso al nulla che senti di essere (tanto per cambiare, un cortocircuito)
tartito da ---gallizio
al tempo erculeo dell'erula prenestina
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Labels: cinema, festival, gallizio, mariopischedda, multimediocrity