Tuesday, February 06, 2007
ci vuole un'invenzione di specie

disfacimento vs cimento
Le pagine dei giornali danno sempre piu' spazio alle informazioni sulla nostra drammatica situazione ambientale e di specie. Ormai la notizia "tira". Ogni giorno articoli, anche pagine intere (...)
Ma non basta. Tutto questo non basta. C'e' qualcosa che continua a non venire detto. E quello che non viene detto e' esattamente la cosa piu' scomoda, importante e irradiante. Lo so che ne ho gia' parlato piu' volte. Ma insisto: se le cose stanno cosi', se siamo arrivati a questo punto e se solo alle soglie del disastro assoluto pare risvegliarsi una tardiva attenzione a quanto abbiamo combinato nell'ultimissimo demenziale segmento della nostra brevissima vita di specie, allora vuol dire che tutte le strutture umane, mentali, politiche, economiche, culturali, scientifiche, tecnologiche, religiose, sociali… non sono proporzionali ai nostri bisogni e interessi e alle nostre proiezioni di specie, che sono un fardello che non possiamo più permetterci di portare, che sono la nostra rovina, che è lo stesso nostro software ad averci portato al punto in cui siamo e che quindi ogni cosa deve essere ripensata, ci vuole un'invenzione di specie che si esprima su piani multipli collegati e che solo se riusciremo ad affrontare questo terremoto e a infilare questa cruna ci potra' essere una qualche accettabile chance per noi.
antonio moresco, insisto
tartito da ---gallizio
nell'epoca climarognola ebullescente e vana
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