Saturday, January 27, 2007
carne da sportello

roberto satta, valori zero
Abitavamo al primo piano, e di fianco a noi alloggiava la banca. (...)
La contabilita' era sbrigata da due anziane signorine, e le mansioni di cassiere erano svolte da un ex-capitano degli ussari a riposo, il quale subiva con aria risentita questo capriccio del destino, e strapazzava i contadini venuti a contrarre un prestito o a pagare gli interessi urlando come se fosse in caserma. Il capitano aveva abdicato al suo rango per sposare una donna che amava, una povera maestrina. Ma una volta messo in atto il suo proposito non era piu' riuscito a raccapezzarsi nel mondo e, in preda a un'inestinguibile nostalgia per la sua vecchia vita aveva cominciato a bere, esecrando la stupidita' di un ordine cosmico in cui un capitano degli ussari veniva degradato a cassiere di banca, e augurandosi ardentemente, con parole tonitruanti, che "accadesse finalmente qualcosa". Mai vidi uomo piu' felice di questo capitano degli ussari in disarmo il giorno in cui scoppio' la guerra mondiale, quando indosso' la sua vecchia uniforme e si presento' in banca, la spada tintinnante, per congedarsi dai suoi ex-superiori che ora lo trattavano di nuovo con i guanti e gli rivolgevano parole piene di rispetto, alle quali lui replicava laconicamente arricciandosi i baffi, giacche' finalmente, grazie a Dio, "era accaduto qualcosa". esempio di un uomo che, cometanti altri, ando' al fronte con vero entusiasmo, per cadere gia' nel primo anno di guerra
sandor marai, confessioni di un borghese
tartito da ---gallizio
all'epica essodante dell'incentivo all'ex-odo
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