Wednesday, August 02, 2006
creme-autistike'

autistic pedigree
«Le voci sono le onde o i flussi che pilotano e distribuiscono i corpuscoli linguistici. Quando si esaurisce il possibile con le parole, si trinciano e si tritano gli atomi, e quando si esauriscono le parole stesse, si prosciugano i flussi. Finirla con le parole - questo è il problema che domina dall'Innominabile in poi: un vero silenzio, non la semplice stanchezza di parlare, perché "mantenere il silenzio non è tutto, ma bisogna anche vedere che genere di silenzi si mantiene..." . Ma quale sarebbe l'ultima parola e come riconoscerla?
Per esaurire il possibile, bisogna ricondurre i possibili (oggetti o "cosi") alle parole che li designano per disgiunzioni incluse, all'interno di una combinatoria. Per esaurire le parole, bisogna ricondurre agli Altri che le pronunciano, o meglio le emettono, le secernono, influssi che ora si mescolano e ora si distinguono. Questo secondo momento, molto complesso, è legato in qualche modo al primo: è sempre un Altro che parla, visto che le parole non aspettavano me e che non c'è lingua che non sia straniera; è sempre un Altro il proprietario degli oggetti che possiede parlando. Si tratta sempre del possibile, ma in un nuovo modo: gli Altri sono mondi possibili, cui le voci conferiscono una realtà sempre variabile, secondo la forza che hanno, e irrevocabile, secondo i silenzi che fanno».
gilles deleuze, l'esausto
Per esaurire il possibile, bisogna ricondurre i possibili (oggetti o "cosi") alle parole che li designano per disgiunzioni incluse, all'interno di una combinatoria. Per esaurire le parole, bisogna ricondurre agli Altri che le pronunciano, o meglio le emettono, le secernono, influssi che ora si mescolano e ora si distinguono. Questo secondo momento, molto complesso, è legato in qualche modo al primo: è sempre un Altro che parla, visto che le parole non aspettavano me e che non c'è lingua che non sia straniera; è sempre un Altro il proprietario degli oggetti che possiede parlando. Si tratta sempre del possibile, ma in un nuovo modo: gli Altri sono mondi possibili, cui le voci conferiscono una realtà sempre variabile, secondo la forza che hanno, e irrevocabile, secondo i silenzi che fanno».
gilles deleuze, l'esausto
tartito da ---gallizio
al tempo del plex[-I-glas] solare
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