Friday, June 09, 2006
vedremo vivi la vittoria della vita

in barba al sopravvivere
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«Vedremo vivi la vittoria della vita: la partita ha i tempi segnati. Non si tratta più di lottare per un futuro che non ci appartiene, ma, al contrario, di battersi sul posto per qualcosa che sta accadendo così dentro come fuori di noi, la cui fine e il cui principio sono e saranno campiti nelle vite nostre e dei nostri figli». (Tesi n. 74).
«Siamo agli ultimi: si tratta di essere. Nessuno può illudersi oltre di scambiare più la propria forza-lavoro contro una chance di sopravvivenza, da quando ciascuno sa per esperienza diretta che di sopravvivenza si muore, tanto nel chiuso delle stanze dove insorge la vita asfissiata quanto nell'aperto della totalità universale, dove a soffocarne è la vita organica dei destini planetari. Ognuno pretende e tenta di vivere, anche e tanto più quando si costringe, misurandosi con la sua sopravvivenza, a soddisfarsi. Proprio perché ha potuto credere che sopravvivere fosse sufficiente, proprio perché ha consentito di cedere alla ragione che lo induceva a misurarsi, ciascuno si smisura nel vuoto della sua inessenza. Non si può non avvertire fisicamente di quanta vitalità è carico il vuoto che è la vita di ciascuno. Non si può ignorare il senso del malessere epidemico: quello di anticipare di un passo solo il suo ribaltamento terribile».
giorgio cesarano, manuale di sopravvivenza
tartito da ---gallizio
all'epoca dell'epidemica del barbaglio fotogenico
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