Thursday, April 06, 2006
siamo deboli non importa

ole regrets
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Gli alberi sono alti, verdi ma sparuti: oggi poco folti; «lasciano lo sguardo, incurante della loro presenza, spaziare sull'orizzonte» (...)
I rami, di esile tronco incerto, sembrano si' aver l'intenzione, progetto di espandersi e umiliare l'orizzonte in mille illuse quanto caduche similitudini; ma il vento li assale d'ambo i lati sino a piegarli: subito, un felice senza problemi viaggio verso un ideale, siamo deboli non importa; ma giungono venti coesistenti contrari: l'odio e l'amore, una casa un rimpianto, una famiglia e la gloria d'elevarsi, problemi finanziari questione di vita un ricordo un'immagine l'ispirazione che suscitano, il lavoro pensare, il pasto il treno operaio credere in qualcosa di piu' importante: fino a piegarli, i rami verdi e scarni hanno ripiegato, perdendo smarrendo ancora piu' verde, verso l'alto, alto come luogo senza metafisica, sospinti sempre dello stesso ritmo, insopportabile.
(...)
E uomini con i baffi neri sbadigliano sulla carrozza, uomini antichi, cappello cravatta gile', colletti inamidati, catena da orologio che va da un taschino all'altro: e baffi neri, di primo mattino «sbadigliano perche' vanno a lavorare, torneranno la sera»; sulla stessa cigolante vettura, abbandonati ma forti sugli stessi consunti sedili: stanchi ma energici, con gli occhi umidi ma eroi, di patria di famiglia di epoca di vita, saluteranno l'antico cocchiere, si avvieranno verso casa; piu' tardi sanzioneranno la loro "ragione", diranno vacuo di senso il discorso «sulla vostra inutilita'». «si', la tua inutilita', tutto il tuo agire e' inutile, vi sono cose piu' importanti»: non calare in paese o citta' di primo mattino, con il freddo e la nebbia, non compiere piu' i meccanici ormai movimenti, «non ora, da molti anni, da sempre» (...): una stanza modesta; volti che riferivano parole difficili e concetti sull'esistenza , ma : paradossali, perche' vuoti, ignoranti alla cultura ricevuta; occhi umidi di lacrime, denunciano l'assenza di una convinzione, di speranze che chiazzano i muri, di sogni che abbuiano l'ambiente.
Fra quelle povere ombre, i discorsi tacevano, a volte il ragazzo piangeva. Era stata accennata la necesita' di una famiglia: «E la famiglia?»: mantenerla, vivere pressoche' felici, sembrare contenti di un lavoro qualsiasi: che assorbiva «Alla fine i pensieri dilegueranno nel proprio lavoro», crearsi un automatismo nel libero pensiero, libero si', lo si definisce sempre tale «anche ora»
felice accame, "la potenza di mneme"
tartito da ---gallizio
all'epoca mnemodottera frugifera spongiforme
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