Wednesday, January 11, 2006
(per qualcuno, per me)

M.P.: Credo che la dote fondamentale dell’artista debba essere la liberta', interiore, intellettuale, totale ed incondizionata. Il vero artista non si pone il problema di non esistere: semplicemente, c’e', esiste. Il problema riguarda, piuttosto, chi artista vorrebbe essere ma non lo e', e ricorre a stratagemmi di qualunque tipo pur di esserci o anche solo apparire. Da questo punto di vista io mi sono autoinvestito. E siccome il mondo ufficiale dell’arte, delle gallerie, della critica, non mi stava bene, o viceversa, ad un certo punto ho deciso: io sono artista, e lo sono sempre e comunque. Insomma, non e' necessariamente la galleria o il critico, che deve decidere se io sono un artista. A me interessa realizzare cio' che ho in testa, e allora faccio arte, sempre e comunque, in qualunque contesto. Cosi', posso produrre dovunque, anche per strada, o realizzare mostre addirittura per una sola persona, come e' successo tantissime volte: delle mostre ad personam, dedicate. La mia mostra arriva a casa tua, se vuoi esporla la esponi. Molta gente ha ricevuto le mie mostre, intere, finite.
A.F. Cosa intendi quando parli di mostre intere?
M. P.: Una mostra cosi' come la vedresti in una galleria: 20-30 lavori, ma a volte anche 50, oppure uno solo, a seconda del mio umore. Naturalmente, in genere, si tratta di conoscenti, di persone che apprezzano il mio lavoro. Insomma, nel momento in cui stimo qualcuno, ho fiducia in lui e nella sua intelligenza, quel qualcuno rappresenta, per me, il mondo intero
tartito da ---gallizio
al tempo delle cosmogonie portatili
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