Thursday, January 05, 2006
non stavo salutando

non stavo salutando
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Chi e' Mario Draghi? E perche' diventera' [e' diventato] governatore della Banca d'Italia?
Fare il vicePresidente della Goldman Sachs, governatore della Banca
d'Italia e' una perversione tutta italiana, che ricorda, per esempio,
la discesa di Carlo VIII in Italia.
Io lo conosco da quando ha permesso ad advisor stranieri dai nomi
altisonanti (Merryl Linch, Goldman Sachs, J.P.Morgan, UBS-First Credit
Boston, Rotschild ecc. ecc.) di saccheggiare il patrimonio pubblico
italiano e le banche italiane in quell'abboffata di "commissioni" per
consulenza, consulenze che facevano ridere i polli, ma purtroppo noi
eravamo i polli, ben prima dell'influenza aviaria.
Lo conosco dal 1992 quando sullo yacht Britannia, proprieta' di Sua
Maestà, la Regina di Inghilterra, graziosamente messo a disposizione
di una societa' dal nome accattivante "The Invisibles" fu stipulato fra
banchieri italiani e stranieri "il patto del 1992". Mario fu cosi'
intelligente da partecipare al brindisi iniziale, ma poi scendere
dallo yacht, prima che questo, in acque internazionali, lasciasse
alla banda truffaldina che ospitava di stendere i propri patti.
Neanche il Capitano Drake, noto pirata, l'avrebbe potuta pensare
meglio.
Io so, e sapevo, quali banche sarebbero state scelte per "advisor"
nelle privatizzazioni e quali invece si sarebbero dovute occupare del
"collocamento". In svendita c'era tutto l'I.R.I., esclusa
Finmeccanica, che producendo armi (Alenia ecc.) era meglio lasciar
fuori.
Finita la "festa", il dott.Draghi lascio' le natie sponde e veleggio',
si fa per dire, alla Goldman Sachs. Una delle massime beneficiarie
dell'operazione di pirateria.
Dio benedica i venali gentiluomini di fortuna!
Ma neanche Sir Francis Drake avrebbe avuto la spudoratezza di cercare
di farsi nominare Governatore della Banca d'Inghilterra!
Mario, invece ce l'ha.

gz, insubordinazioni
(...)
Si puo' tranquillamente affermare che la Direzione Generale del Tesoro diretta da Draghi ("sotto" non meno di 6 diversi ministri) sia stata un caso emblematico di "autonomia dal
politico". Tale struttura "tecnica" ha in realta' costituito, per tutti gli anni Novanta, uno dei pochi veri poteri forti di questo Paese. Un potere di fatto privo di ogni legittimazione democratica e di un vero controllo sul merito e sul metodo delle scelte assunte. E per giunta arrogante. Basti pensare alla risposta data da Draghi a chi, durante un convegno, gli chiedeva timidamente se non sarebbe stato il caso, prima di privatizzare, di aspettare un quadro legislativo che
consentisse le liberalizzazioni (magari per evitare di avere monopoli privati e non piu' pubblici, come poi e' di fatto accaduto...): "qual era la capacita' di produrre leggi che aveva quello Stato, nel '92-'93? Avremmo aspettato all'infinito!
[Qui "Stato" sta, ovviamente, per "Parlamento" (che e' detto "potere legislativo" appunto perche' fa le leggi, anche se il prof. Draghi non lo sa). Questo simpatico esempio di disprezzo dell'istituzione parlamentare e' stato pubblicato, senza mai ricevere una smentita, dal Corriere della Sera il 30 marzo 2001.]".
sbancor & leonardo valle
tartito da ---gallizio
all'apoca dei draghi sulle spalle dei gig-hunting
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