Thursday, October 20, 2005
il cratere e' nell’occhio

punti di vista
ma come sorriso che risale
a galla vieni da noi
dal fondo dell’onda più alta
non come pensiero
che ciò che oggi
desideriamo
e'uscire un poco dall’ignoranza
e per questo chiniamo la
testa
e per questo chiniamo la testa
biagio cepollaro
La frammentazione appartiene al momento dell’esplosione e nello stesso tempo e' gia' il suo risultato, paesaggio irriconoscibile, oggetto di conoscenza, materia per l’arte della visione.
Il cratere e' nell’occhio. L’irreale resta intatto nella devastazione del reale. Rispondendo all’invito ‘vieni a vedere il vedere’ si giunge in fondo all’occhio e al suo cratere: il solo momento in cui un accordo e' possibile e la figura e' congruente, e' il momento in cui la scena si fa emblema, come in ‘Ci hanno messo sei mesi a morire’. Qui la frammentazione non e' di secondo grado e l’occhio e' adeguato alla cosa. La scena e' paradossalmente integra perché l’orrore e' descrivibile, la devastazione lascia restare intatta l’irrealta' (il rifiuto della realta').
Marco Giovenale, Double click - Quaderni di Cantarena, 7, 2005
tartito da ---gallizio
all'epoca dell'adeguamentortottico
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