Monday, September 05, 2005
s'apre una crepa, si muove una tegola a Borgo Fazio

Andando per Gibellina (…) e poi da Salemi verso Marsala, a un certo punto si gira a destra per Borgo Fazio. E’ la fine del mondo pure questo. Pure questo abbandonato come un disgraziato. Muri crepati dappertutto. Dice: «E’ il terremoto, le strutture non hanno resistito». Tu ti sbagli. Le crepe stanno nelle tamponature. Le strutture portanti sono ancora integre. Quelle più azzardate - quelle della chiesa - erano in cemento armato e stanno ancora lì, belle compatte. Sono venuti giu' i tetti, e tutto il resto. Ma e' l'abbandono: s'apre una crepa, si muove una tegola, ma se tu stai lì e man mano ripari non succede niente. Se invece non c'e' nessuno, appresso a una tegola se ne va un'altra, e via discorrendo. Cosi' le crepe. Man mano s'allargano. Il vento ci porta le spore, i semi. Ci crescono le erbacce, i fichi, e le radici spingono e le allargano di più. Non sarò architetto ma sono geometra, queste cose le so.
Borgo Fazio e’ dell'architetto Luigi Epifanie. Una cosa mostruosa (nel senso di magnitudo). Ci sono perfino edifici convessi. A due piani. Tutta una serie (la pianta riportata dall'Ortensi è riferita evidentemente ad una prima fase, a cui deve avere fatto seguito un ulteriore ampliamento). E una chiesa che sembra un film messicano, e oblo’, e archi grossi contrappuntati da archi piccoli, archi romani da archi a doppio sesto, aperture ad arco ed aperture a piattabanda, stipiti intonacati e stipiti in pietra bugnata, vuoti e pieni, dritto e curvo. Roba davvero da partire da casa per andare apposta in Sicilia a vedere Borgo Fazio. Altro che palazzo dei Normanni. O templi d’Agrigento. Dice: «Ma tu sei scemo. Non e’ che stai a fare come un rappresentante di commercio? Tutti belli sti borghi, uno meglio dell'altro. Ma può essere che non ce ne sia uno brutto? Non è che esageri?». Compa’, io non vendo fumo. Quello che pensavo di Libertinia e Borgo Recalmigi mi pare che te l'ho detto. Non faccio complimenti. Ma questi sono belli, sono tutti belli, mica e’ colpa mia: ti posso dire che sono brutti? I Borghi di Sicilia sono capolavori del Novecento. Anche se sono abbandonati, e i verdi, il Fai e li mortacci del Wwf non se ne sono ancora accorti. Anzi, se gli vuoi scrivere una lettera - e magari pure al presidente della regione Sicilia - aggiungici i saluti miei, li possinammazzà a tutti e quattro.
antonio pennacchi, le citta’ del duce
tartito da ---gallizio
all'epoca della malapianta
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