Monday, August 29, 2005
geworfenheit su misura / 1 - sardilegio brut-dry

Ora devi sorridermi,
perché sto per amarti,
perché sto per accecarti
Ora devi darmi un po’ di luce,
perché i miei occhi sono ciechi
E lo sai che la colpa è solo tua
[sparo di uomo cannone]
Ti prenderò così,
su due piedi,
farò volare via
il tuo orgoglio
sopra il mio
con un passo di tango.
[sparo di uomo cannone]
No, non lo capirai mai
che siamo profondi uguali.
E che di meglio non c’è.
[sparo di uomo cannone]
«Non diversamente dalle culture fiorite nelle altre isole mediterranee, la cultura sarda ha accumulato, nel tempo, molti apporti esterni e plasmato la propria fisionomia culturale sotto la spinta di dinamiche acculturanti di varia provenienza. [...] e’ probabile che la maggiore distanza dalle sponde continentali e la minore esposizione alle predonerie di corto respiro abbiano reso più tenaci le condizioni “isolanti” della sua insularità, diminuendo il rischio dei mutamenti in rapida successione e facendo sì che piu’ profondi e duraturi vi risultassero gli innesti di volta in volta riusciti. [...] Dal punto di vista metodologico, la cosa assume particolare importanza, perché a fisiologie culturali di questo tipo, piuttosto che a presunti caratteri genetici dominanti, andrebbero ricondotte le singolari capacità della cultura sarda a segnare di sé le morfologie di altra provenienza e a imprimere su tutte le cose importate la forte riconoscibilita’ della sua impronta»
[sparo di uomo cannone]
Si pensi al tipo di liberta’ che ci si puo’ per¬mettere intrecciando l'insulto ai versi e riscattando nell'equilibrio della strofa l'ardimento del dire. L'obbligo dell'autoreferenzialita’ formale instaura-esige l'obbligo della finta e impedisce alla persona bersagliata di reagire come se la rampogna e la beffa avessero avuto luogo all'esterno di quella forma, nello spazio reale e non controllato del quotidiano. [...] Ma l'idea che stiamo sfio¬rando e’, in sostanza, l'idea di catarsi. Di fatto, sarebbe difficile spiegarsi una fioritura estetico-espressiva così estesa se gli spazi del suo dispiegamento non fossero spazi catartici e se la comunita’ che ne accetta l'esistenza non li ammettesse come condizione interna della propria continuita’.
placido cherchi, la cultura sarda
tartito da ---gallizio
nell'era dell'omàz al cannonau
permalink