Thursday, May 12, 2005
Pinot, barba Pinot

"Che cosa dunque saremmo mai,
senza l'aiuto di ciò che non esiste?"
Paul Valery
«Pinot, barba Pinot si diceva ad Alba.
"L’ha detto Pinot" aveva un doppio significato, mi ha spiegato un giorno il figlio Giorgio, detto Giors Melanotte: poteva essere l’assoluta verita' per alcuni come la sicura fandonia per altri.
Questo spettacolo vuole ricordare affettuosamente due persone, diversissime tra loro ma entrambe a me care, un padre (vero e proprio mito langarolo) e un figlio (che ho avuto la fortuna di conoscere), di cui proprio in questi giorni ricorrono rispettivamente quaranta e un anno dalla scomparsa. Da un lato Pinot, il Personaggio, farmacista, alchimista, archeologo, re degli zingari, ignorante (come metteva sul suo biglietto da visita), utopista e pittore. Dall’altro il figlio Giorgio, l’Orso, chiuso in una poetica sulla liberta' che, ereditata dal padre, non vedeva realizzarsi.
Ho passato molto tempo negli ultimi anni con Giorgio, vivendo con lui per mesi, arrivando fino a chiamarlo zio (per sua precisa volonta': «chiamami zio Marsun», continuava a ripetermi). Una volta, parlando di suo padre, gli dissi che avevo l’impressione che la sua opera fosse stata schiacciata dal personaggio che era e quando gli esposi la mia teoria sull’assoluto del tempo di fruizione mi rispose che Pinot parlava proprio del tempo di fruizione di un quadro sostenendo che la Caverna dell’Antimateria era proprio questo; d’altronde, l’abbandono stesso del situazionismo era connesso all’esigenza di un “tempo di narrazione di un quadro”.

Fu Giorgio a farsi promettere che avremmo realizzato un progetto sul padre, un concerto dove i quadri si sarebbero animati e colorati per i musicisti e gli spettatori. E cosi' e' stato, il progetto lo abbiamo scritto, discusso e ce ne siamo affezionati. Ma a due giorni dalla presentazione per la ricerca di un produttore, Giorgio se ne e' andato. Il titolo che aveva scelto, La via di mille e una cometa, era quello di un quadro di Pinot «perche' e' il luogo dove mi immagino ci siano mio padre e mia madre». Spero che li abbia raggiunti da quelle parti»
ezio bosso
tartito da ---gallizio
nell'era in cui quelli dalla parte giusta
si pizzicavano con le dita di una mano
permalink