Monday, May 16, 2005
mitopoiesi delle masche

izia la masca buona
«Nelle stalle, durante le veglie, le donne filavano la canapa e la lana. Gli uomini conversavano, cantavano, giocavano alle carte. In montagna il gioco delle carte era un passatempo, con i fagioli come fiches. Nelle Langhe, non poche delle stalle erano invece bische, con il gioco d’azzardo che prevaleva.
Nelle veglie la cultura contadina trovava il suo spazio. I narratori di favole e di aneddoti, i lettori dei romanzi di appendice, erano contesi perché davano lustro alle stalle, alle veglie. Ma il discorso piu’ corale, piu’ avvincente, che passava nelle stalle era quello delle masche. Posso dire che quasi tutti i miei interlocutori anziani e vecchi hanno creduto e credono ancora nelle masche»
Nuto Revelli
tartito da ---gallizio
nell'era mitopoietica del beato bartolo mascarello
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Nelle veglie la cultura contadina trovava il suo spazio. I narratori di favole e di aneddoti, i lettori dei romanzi di appendice, erano contesi perché davano lustro alle stalle, alle veglie. Ma il discorso piu’ corale, piu’ avvincente, che passava nelle stalle era quello delle masche. Posso dire che quasi tutti i miei interlocutori anziani e vecchi hanno creduto e credono ancora nelle masche»
Nuto Revelli
tartito da ---gallizio
nell'era mitopoietica del beato bartolo mascarello
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