Thursday, April 28, 2005
Oggetti per un mondo friabile

Luca Pancrazzi, Carta di credito in ceramica 1961
«E’ proprio nell’ambito della ceramica che Gallizio, verso la fine del 1954, conduce alcune tra le sue prime “esperienze” artistiche. Insieme a Piero Simondo, cui lo lega dal 1953 un sodalizio che e’ alla base del suo esordio in arte, Gallizio realizza alcuni oggetti che non si sono conservati, ma di cui si ha traccia in una serie di fotografie scattate nell’estate del 1955 nello studio di Siri ad Albisola. In queste immagini e’ possibile individuare tra gli oggetti che Simondo e Gallizio mostrano all’amico ceramista, dei vasi a bocca quadrata e una maschera che rimandano alle forme della vasaria romana e alla plastica etrusca. Se sotto il profilo formale e’ evidente il persistere della sua passione archeologica, sono i materiali a costituire il principale motivo d’interesse di questi oggetti. Essi sono infatti realizzati attraverso la colatura degli stampi in gesso della pece nera, un preparato utilizzato per la fabbricazione dei cerotti Bertelli, che faceva parte dei prodotti della “Chimica vegetale del dott. G. Gallizio”, elaborati nella fabbrica-laboratorio che sorgeva ai piani inferiori della casa dell’artista ad Alba. Come testimonia la giornalista e critica ligure Nalda Mura, gia’ nell’estate del 1955 la pece viene promossa da Gallizio come nuovo sostituto della ceramica. Un annuncio che deliberatamente trascura i difetti tecnici di tale applicazione, dovuti all’estrema fragilita’ e quindi al carattere effimero degli oggetti che ne derivano. Nella promozione del “portato rivoluzionario” di questi primi esperimenti di “anti-ceramica”, estranei ad ogni possibilita’ d’utilizzo pratica, nonche’ alla loro stessa conservazione, e’ possibile leggere la messa in atto di una prima forma di dirottamento del prodotto dalla logica della catena produttiva. Nonostante la predisposizione di strumenti per la replica seriale — costituiti dagli stampi in gesso — il risultato ne inscena ogni volta il fallimento. Il gesto “inutile ed anti-economico” che Gallizio e Jorn rivendicheranno all’arte, trova qui una sua prima formulazione, rispecchiando quell’avversione per la logica seriale che era stata alla base della fondazione del M.I.B.I.»
Giorgina Bertolino e Francesca Comisso, Pinot Gallizio: le due “albe” del bauhaus imaginiste
tartito da ---gallizio
nell'era della ceramica a pece tartente