Thursday, April 21, 2005
Far causa comune coi lupi

«Non c’e’ da meravigliarsi se l’ironia presenta alcuni pericoli,
sia per l’ironista che per le sue vittime.
La manovra e’ arrischiata, e come ogni gioco dialettico, riesce solo di stretta misura: un millimetro in meno, - e l’ironista diventa lo zimbello degli ipocriti; un millimetro in piu', - e persino lui si inganna insieme alle proprie vittime; far causa comune con i lupi e’ pura acrobazia e puo’ costar caro a chi e’ maldestro. L’ironia, pena il naufragio, deve cosi' bordeggiare pericolosamente tra la Cariddi del gioco e la Scilla della serieta’: la prima di queste trappole e’ lo slittamento dell’ironico nel ludico, la seconda la ricaduta dell’allegoria in tautegoria ingenua; talvolta l’ironia cede alla vertigine dell’ambiguita’, e l’andirivieni fra gramma e pneuma finisce col farla impazzire del tutto; talaltra aderisce alla lettera della grammatica rinunciando all’equivoco con una scelta univoca.
D’altronde a che ci serve una simile prova di abilita’?
A liberarci, dicono, dalle illusioni...
Ma le illusioni sono così funeste che, per distruggerle,
dobbiamo arrampicarci su questo trapezio volante?»
Vladimir Jankelevitch, L'ironia
tarted by ---gallizio
in the be-[a]-wolf era