Friday, January 07, 2005
Essere Clemente con Guy

«Le rare opere della mia gioventù sono state speciali.
Bisogna ammettere che le univa un gusto della negazione generalizzata»
«Io ho esordito con un film senza immagini, il lungometraggio Hurlements en faveur de Sade, nel 1952. (...). Asger Jorn mi ha procurato, nel 1958, un'occasione per spingermi ancor più lontano.
Ho pubblicato delle Memoires che francamente si componevano solo di citazioni molto assortite, senza neppure che ci fosse una frase, anche breve, scritta da me. Ho regalato quell'anti-libro ai miei amici, tutto qui»
Nessun altro era stato messo al corrente della sua esistenza.
“Volevo parlare la bella lingua del mio secolo”.
Non tenevo in modo particolare ad essere ascoltato».
«Nel frattempo, nel 1953, io stesso, con un gessetto, avevo scritto su un muro di Rue de Saine annerito dalla patina degli anni il temibile slogan
NON LAVORATE MAI
Dapprincipio si era creduto che scherzassi».

«Così le mie Memoires, dopo trentacinque anni, non sono mai state messe in vendita.
La loro notorietà deriva dall’essere state diffuse solo alla maniera del potlach: sarebbe a dire del regalo di lusso, che sfida l’altro a restituire in cambio qualcosa di ancora più estremo.
Persone così altezzose mostrano in questo modo di essere capaci di tutto,
ma nel loro senso»
Guy Debord, Attestati, in “guy debord (contro) il cinema”
non-lavorato da ---gallizio
nell'era del travaglio virtuale