Wednesday, December 15, 2004
Ciao Gino

«Durruti. Giovane avrei voluto essere lui.
Espormi con rabbia.
Imporre ad ognuno la libertà.
Avrei sbagliato? Non so. Vicino agli 80 anni, non so ancora darmi una risposta sicura.
Fatto sta: l’incontro con gli scritti di Benedetto Croce su l’anarchia (essì) mi fecero diventare anarchico, nell’unico modo in cui lo si è. Senza violenza alcuna, se non ideologica.
Che la soluzione sia in questo libro della cuoca di Durruti?
Non v’è riga – non una sola (dico del testo e non delle ricette) – che non mi abbia travolto e appassionato. Il transito dalla sofferenza alla speranza. Si vive solo quando il positivo – e non il negativo – scende nelle strade.
E tuttavia ho i miei dubbi. So solo impossibile obbligare nessuno ad essere libero».
Luigi Veronelli, Prefazione a La cuoca di Buenaventura Durruti, 2003.
non-bevuto insieme con ---gallizio
nell'era che sa di tappo