Tuesday, November 30, 2004
Multisenso

Vorrei avere una filiale dell'udito
dove nascono i rumori
e sentire lo stelo che sbuca dal suolo.
Vorrei avere un distaccamento di narici
nelle selle dei calzoni, sotto l'arco delle gonne
e sentire la scorza del profumo fatto tanfo.
Vorrei avere un tatto prolungato
per lisciare le molecole più impervie
e sentire tutto il vetro, tutto il ruvido della terra.
Vorrei essere una grande, unica papilla
su cui esplodono i chicchi di caviale a frotte
e sentire la vita che ti arride.
Vorrei anche avere un occhio di mosca
per guardare i tracciati biografici
e sentire le onde gonfie di destino.
Ma sopra tutto vorrei avere una sonda proprio là,
sotto l'estremo immobile motore
così al mattino frego Gino il portinaio,
quando mi fermo a conversare.
Eugenio Alberti Schatz
Dreikirchen, 24 agosto 2002
courtesy: Ladomir