Friday, November 19, 2004
Monotipi, o del rovescio a due mani
Nel 1994 un gruppo di monotipi figura nella mostra [su Gallizio] curata da Marisa Vescovo al Palazzo delle Mostre e dei Congressi di Alba. In alcuni passi del testo pubblicato in catalogo Vescovo pone l'accento sulla tecnica esecutiva, sottolineando nel processo che dà vita all'immagine, il ruolo delle mani che "modellano, dal rovescio, per trarne un calco, una sinopia.
Le mani non possono vedere cosa si produce sotto il loro impulso, ma lo possono sentire, ascoltare, come avviene per i ciechi (e questo, in altra maniera, avverrà anche per la tela La Notte cieca) (...) L'immagine che alla fine apparirà sulla tela rammemora quella della matrice, ne è memoria, e come ogni memoria inventiva, creativa, non è mai semplicemente mimetica".
non-letto e non-maneggiato da ---gallizio
una cosa da niente... miti
Le mani non possono vedere cosa si produce sotto il loro impulso, ma lo possono sentire, ascoltare, come avviene per i ciechi (e questo, in altra maniera, avverrà anche per la tela La Notte cieca) (...) L'immagine che alla fine apparirà sulla tela rammemora quella della matrice, ne è memoria, e come ogni memoria inventiva, creativa, non è mai semplicemente mimetica".
non-letto e non-maneggiato da ---gallizio
una cosa da niente... miti