Thursday, June 15, 2006
flesh and bacon
luogo comune
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La carne macellata e la testa sono la zona di indecisione oggettiva tra l'uomo e l'animale. E' possibile, tuttavia, che una stessa definizione valga per entrambe? E' possibile obiettivamente sostenere che la testa è carne macellata (così come la carne macellata è spirito)?
Di tutte le parti del corpo non è forse la testa la più prossima alle ossa? Osserviamo el Greco, poi Soutine. Sembra che Bacon non viva la testa allo stesso modo. L'osso appartiene al volto, non alla testa. Per Bacon non c'è teschio. La testa è disossata più che ossea; eppure non è affatto molle, bensì soda. La testa è carne viva, e persino la maschera non è funebre...
In tutta l'opera di Bacon il rapporto testa-carne macellata percorre una gradazione intensiva he la rende via via più intimo. (...) Il grido che esce dalla bocca del papa, la pietà che sgorga dai suoi occhi, hanno per oggetto ancora la carne macellata. (...) E' necessario mostrare l'affinità della bocca e del suo interno con la carne macellata e giungere al punto in cui la bocca aperta è diventata letteralmente un'arteria la sezione di un'arteria recisa, oppure di una manica di giacca che funge da arteria, come nell'ammasso sanguinante del trittico Sweeney Agonistes.
La bocca acquista allora quella potenza di illocalizzazione che fa della carne macellata una testa senza volto. Essa non è più un organo particolare, ma è i lforo attraverso cui l'intero corpo fugge e dal quale la carne discende (occorrerà per questo il procedimento dei segni liberi involontari).
Quel che Bacon chiama il Grido nell'immensa pietà che travolge la carne macellata
gilles deleuze, francis bacon - logica della sensazione
tartito da ---gallizio
all'epoca maciullata a carni belle-che-frolle
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